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Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Ansa)
Roma, 9 febbraio 2017 - "Modifichiamo rapidamente la legge elettorale, senza usarla per allungare il brodo, così possiamo andare a votare il prima possibile e poi facciamo un congresso che ci porti a un riposizionamento politico". Lo afferma Andrea Orlando, ministro della Giustizia ed esponente dei Giovani turchi, in una intervista all'Huffington post. "Mi aspetto, a partire dalla direzione di lunedì e dalla relazione del segretario - aggiunge Orlando - che si avvii un percorso che parli all'Italia di come la vogliamo cambiare per i prossimo 20 anni. Ci vuole una visione, occorre non restare ostaggi della contingenza, abbiamo bisogno di uno sguardo lungo".
"Io - sottolinea il ministro - penso che il congresso sia un passaggio importante per arrivare a stabilire un nuovo impianto. Il punto è come ci si arriva al congresso, se è solo una conta e una ridefinizione degli organigrammi rischiamo di cambiare i rapporti di forza ma rimanere li dove siamo". Dunque si può fare "anche subito" ma "occorre prima un momento di approfondimento e di riflessione: una Bad Godesberg (dove fu ratificato il programma della Spd tedesca nel 1959, n.d.r) del Pd, per costruire un nuovo Pd per una nuova fase. Questa la mia proposta: è un`operazione di grande ambizione, politica e culturale. Il Pd è l`acquisizione più importante dei progressisti del nuovo secolo. Ha limiti e va cambiato, ma sarebbe un errore se saltasse". L'importante è che il congresso, "in qualunque momento si faccia, non può essere come i precedenti, schiacciato sul tema della leadership, ma dovrà essere un congresso straordinario perché la situazione è straordinaria".
Per quanto riguarda la legge elettorale, "si può fare anche rapidamente" tenendo presente che "un equilibrio tra governabilità e rappresentanza ci può consentire di mantenere la vocazione maggioritaria per la quale, naturalmente, non bastano le regole, anche qui è fondamentale la proposta". Sulla durata del governo Orlando non entra perchè "la scadenza la decidiamo sciogliendo i nodi a partire dalla legge elettorale" ma il Pd "deve cogliere l'occasione per anticipare il senso di quel programma fondamentale che vogliamo mettere in campo: misure sulla povertà, modifica dei voucher, inizio di una strategia a lungo temine sul tema dell`inclusione sociale".
Definendo "folle l'idea di concepire una scissione oggi" Orlando ribadisce l'auspicio che Renzi "parli al paese e riconosca le ragioni espresse nel voto del referendum a partire dal discorso che farà lunedì. Qualunque altra strada indichi rischia di essere insufficiente". Ma non sa ancora se al congresso appoggerà l'attuale segretario: "Attendo di capire quale è la proposta politica. La chiave, a mio avviso, è la profondità".