Roma, 20 gennaio 2017 - PIOVONO polemiche sull’emergenza neve, maltempo e terremoto. Critiche alla lentezza dei soccorsi e alla Protezione civile, ma anche ai «decreti tardivi e fatti male» per le zone già colpite, allo «sdoppiamento della catena di comando e di controllo», «all’insufficienza di poteri» per gli amministratori locali, alla «mancata prevenzione rispetto ai prevedibili peggioramenti climatici». Perché, ripetono in coro le opposizioni, l’arrivo della neve era scontato e andava affrontato per tempo. IL PRIMO a lanciare il sasso nello stagno è Matteo Salvini che in diretta a Radio Padania bolla come «demenziale» la scelta di mettere «un governatore trombato», Vasco Errani, come commissario alla ricostruzione. E chiede, dall’Abruzzo, che il governo metta sul piatto 100 milioni di euro per gli interventi urgenti. Anche Forza Italia, che chiede un’informativa urgente in Parlamento, se la prende con Errani che, ragiona il capogruppo Renato Brunetta, «può essere risultato un freno gli interventi necessari». La querelle interna alla Protezione civile tiene banco tutto il giorno. Per Salvini la struttura «non è più efficiente come qualche anno fa, al di là dell’impegno dei volontari» perché è diventata una sorta di mostro «a due teste», con un commissario come Errani che «ha fallito anche in Emilia». Insomma «politicizzarla è stato demenziale», «solo il Pd poteva fare una cosa del genere». INOLTRE, osserva la deputata del Carroccio Barbara Saltamartini, «denunciare i ritardi di quanto sta accadendo non è sciacallaggio, ma un modo per fare cercare di muovere più velocemente la macchina degli aiuti». A dare man forte a Salvini anche l’ex capo della struttura Guido Bertolaso che si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «La mia Protezione civile è stata distrutta tirando fuori delle accuse ridicole perché non si poteva accettare che ci fosse questa gerarchia, una singola persona che decide e che ci mette la faccia. Invece quando c’è una emergenza è l’unica soluzione possibile». Insomma, osserva Bertolaso, «nominare Errani è stata una sciocchezza» fatta da Renzi «in un periodo pre-referendario per questioni di alchimia politica» e difatti «Errani e Curcio sono due galli nello stesso pollaio» e «questo dualismo destabilizza» tutta la struttura. Secondo Forza Italia quello che è mancato è «una visione strutturale del problema»: «La macchina dei soccorsi – spiega Renata Polverini -, impegnata su più fronti, si è inceppata». INTANTO il capogruppo Brunetta chiede espressamente a Gentiloni, che ieri ha visitato il quartier generale della Protezione civile a Rieti, di non «fare come Renzi» e di «coinvolgere il Parlamento» per evitare che «come quest’estate i due decreti arrivino in ritardo e senza il coinvolgimento di tutte le istituzioni democratiche». NON partecipano all’affondo contro Errani, ma sono fortemente critici sulla gestione dell’emergenza Sinistra italiana e Movimento Cinque Stelle che vogliono il premier in Parlamento. I grillini annullano anche la mobilitazione di piazza prevista per il 24 gennaio, giorno della sentenza della Consulta sull’Italicum, in segno di rispetto per il dramma del Centro Italia. Sinistra Italiana, infine, pur volendo evitare «polemiche inutili» ribadisce che «qualcosa non ha funzionato nella gestione del post terremoto come ci segnalano da più parti sindaci e amministratori delle località colpite».
PoliticaHotel Rigopiano, le opposizioni: "Stato ko, emergenza prevedibile"