Roma, 7 dicembre 2016 - Fuori dal Nazareno, in attesa della più dura delle direzioni Pd, quella della sconfitta al referendum, le divisioni nel partito si evidenziano in modo plastico. I militanti pro-Renzi, reggendo cartelli bianchi con scritte nere filo-referendum e filo-premier, danno l'assalto agli esponenti dem della fazione 'nemica', li accerchiano con grida e fischi. "Andate via, andate via", urlano al passaggio del presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, mentre qualche fischio arriva anche nel momento del passaggio del bersaniano Nico Stumpo. Boccia è senza dubbio il più fischiato. I peones vanno anche sul personale: "Cambia moglie - gridano dalle transenne - è na bella donna ma non sta mai zitta n'attimo". Il riferimento è ovviamente a Nunzia De Girolamo, parlamentare di Forza Italia. La platea rincara: "Boccia vattene via, questa è casa nostra".
"Elezioni, elezioni", è invece il grido che si leva - con qualche applauso - al passaggio di Gianni Cuperlo. Qualcuno lo sprona: "Continua così". Poco prima era stato invece l'esponente della maggioranza Emanuele Fiano a intrattenersi con alcuni militanti che gli chiedevano di andare subito alle urne: "Noi dimostriamo al Paese che abbiamo senso della responsabilità, adesso vediamo gli altri", era stata la replica.
"Il partito non è di Bersani", protesta un militante intervistato da Unita.tv. Molto rancore contro la sinistra Pd: "Bersani, Fassina, traditori!", accusa un altro fan renziano. "Bersani e company - aggiunge un altro - non hanno capito che noi siamo 10 mila, 20 mila persone che hanno fatto 4 mesi di campagna a spese nostre, non si dovevano permettere di andare contro una decisione presa a maggioranza e ora di esultare con i fascisti".
Gli uomini e donne muniti di cartelli renziani applaudono deputati e senatori (ce ne sono anche per Beppe Fioroni e Giorgio Tonini). Zero attenzioni o quasi per Franco Marini, "quello che a un certo punto - sintetizza la piazza - Berlusconi voleva far diventare presidente della Repubblica. E invece s'è attaccato...". Delusioni per Maria Elena: "Ma la Boschi 'ndo sta?". La madrina della riforma costituzionale bocciata domenica non sfila in via di S. Andrea delle fratte. Per la gioia di qualche decina di militanti Pd, che dietro alle transenne (vengono fatti arrivare fin davanti al partito solo giornalisti e simpatizzanti armati di cartelli pro Renzi) si godono la passerella. I big non si vedono, l'unico ministro che passa da largo del Nazareno è Andrea Orlando. C'è confusione, qualcuno non lo riconosce: "Ma chi è quello, Speranza? Speranza lo dovete lascià a me, ve lo chiedo per favore. Lasciatemeloooooo".