Giovedì 21 Novembre 2024
DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Vaccinazioni, il virologo: "Genitori non fatevi condizionare"

Pregliasco: "E' l'unico strumento per proteggere i figli dai virus"

Fabrizio Pregliasco

Fabrizio Pregliasco

Roma, 7 ottobre 2015 - Professor Fabrizio Pregliasco, perché i vaccini fanno ancora paura dopo le tante rassicurazioni degli esperti?

"C’è una marea montante di antivaccinatori che talora si insinua tra la non adeguata autorevolezza delle istituzioni e, grazie alla loro notevole capacità comunicativa, specie sui blog, riesce a instillare dubbi su presunti interessi economici nella popolazione – risponde il virologo e ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università di Milano – arrivando persino nelle fasce colte, magari attente all’alimentazione a chilometro zero e all’attività fisica ma che paventano alterazioni del sistema immunitario provocate dai vaccini".

Riesce a rassicurare quei genitori che preferiscono non vaccinare i loro figli? "Certo. È sufficiente dire che la ricerca scientifica ha dimostrato che non ci sono correlazioni con l’autismo. Purtroppo paghiamo ancora le conseguenze di una pubblicazione del 1998, poi ritirata, di un ex medico inglese in cui si sostenevano queste false indicazioni. Bisogna riconquistare la fiducia delle persone, ricordare che i bambini non vaccinati hanno un rischio maggiore di essere colpiti da malattie che si possono prevenire con la profilassi e che i vaccini rafforzano il sistema immunitario".

Nel 2014 la copertura vaccinale nei bimbi fino a due anni contro polio, tetano, difterite ed epatite B era sotto la soglia del 95%, il valore minimo previsto nel Piano nazionale di prevenzione. Ma non sono profilassi obbligatorie? "Sì. Una scelta fatta per ottenere la cosiddetta ‘immunità di gregge’, ovvero raggiungere un elevato livello di protezione immunitaria, in modo da impedire che virus e batteri possano circolare. Durante i controlli scolastici un tempo si arrivava alla vaccinazione coatta dei bimbi non immunizzati. Ora, invece, si permette la frequenza scolastica e si segnala alle autorità la famiglia inadempiente. E grazie alla vaccinazione di massa, la poliomielite è stata debellata in Italia, le mamme non vedono più piccoli colpiti da paralisi degli arti e così alcune non sentono la vaccinazione come un’urgenza. Ma la polio esiste ancora nel mondo, in Nigeria, in India, in Pakistan, per questo bisogna difendersi. Di tetano invece muoiono nel nostro Paese cento anziani ogni anno che non sono stati vaccinati da piccoli".

Il calo delle vaccinazioni è ancora più forte per il morbillo e la pertosse. "Certo, perché è un vaccino solo raccomandato, non si è avuto il coraggio di renderlo obbligatorio. Eppure il morbillo è una malattia a elevata contagiosità e che può causare panencefaliti e complicanze polmonari; la pertosse può provocare crisi di soffocamento nei lattanti". Il ministero della Salute osserva che l’investimento per la prevenzione, che comprende anche le vaccinazioni, si attesta al 4,1% della spesa sanitaria, anche se era stata fissata al 5%. Come commenta? "Purtroppo i costi delle terapie erodono la quota destinata alla prevenzione. Sui vaccini si gioca la scommessa di chi ce li propone. Anche quando ci vacciniamo non avremo mai la prova che la profilassi ci è servita davvero. Eppure il vaccino fa sparire il problema, come la poliomielite, ma non fa pubblicità a se stesso".