Londra, 3 aprile 2016 - Emerge uno scandalo di proporzioni planetarie, che fa tremare i leader e i vip di mezzo mondo e al cui confronto Wikileaks impallidisce. Grazie ai dati contenuti nei 'Panama Papers' - che rischia di provocare uno tsunami mondiale - si scopre che nel mondo dorato dei paradisi fiscali 'abitano' insieme i conti di Vladimir Putin, dei familiari del presidente cinese Xi Jinping, dell'ucraino Petro Poroshenko, del re saudita Salman, del padre del premier britannico David Cameron (Ian Donald morto nel 2010). Ma ci sono anche il calciatore argentino Lionel Messi e il premier islandese Sigmund Davio Gunnlaugsson (che per questo ora rischia elezioni anticipate). Tutti uniti, stando a queste esplosive rivelazioni, da una gigantesca rete di banche e consulenti in grado di dirottare di nascosto da ogni controllo di legalità, verso discreti isolotti off-shore, masse di denaro: miliardi e miliardi di dollari.
I Vip sono i clienti di una rete che ha organizzato per loro conti segreti in società di comodo in paradisi fiscali. A Panama ha sede la 'Mossack Fonseca', quarta società al mondo per la gestione di conti offshore (oltre 300.000) collettore dei fondi e che ha gestito questa rete di conti segreti con 600 persone che lavorano in 42 Paesi tra cui paradisi fiscali come Svizzera, Cipro, e le isole Vergini britanniche e le isole della Corona di Guernsey, Jersey e di Man.
Si tratta della più grossa fuga di documenti riservati della storia: 11,5 milioni di pagine e 2,6 terabytes di dati trafigati dal database della società. Una mole di documenti ancora più ampia di quella diffusa da WikiLeaks, e che rivela i segreti finanziari di insospettabili "happy few". Ad aver ottenuto la carta è stato il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung che, vista la mole, l'ha condivisa con altre testate - tra cui il Guardian in Gran Bretagna e l'Espresso in Italia - dell' International Consortium of Investigative Journalist, che ci hanno lavorato per oltre un anno. Tra i tanti dati emerge quello di Putin che avrebbe affidato alla 'Mossack Fonseca' 2 miliardi di dollari per metterli al sicuro attraverso il suo piu grande amico, sconosciuto ai più, Serghei Roldugin, che presentò all'attuale presidente russo la sua prima moglie Ludmilla ed è il padrino della primogenita Maria. Secondo l'Espresso sarebbero circa 800 gli italiani chiamati in causa nei 'Panama Pepaers' a vario titolo: "Luca di Montezemolo, l'imprenditore Giuseppe Donaldo Nicosia, latitante, coinvolto in un'inchiesta per truffa con Marcello dell'Utri, il pilota Jarno Trulli oltre a Ubi e Unicredit".
tra questi spiccano i nomi di Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia, e quella dell'ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli.
In totale sono 72 tra capi o ex capi di Stato a essere presenti tra le persone citate nei 'Panama Papers'. Tra quelli in carica anche il presidente argentino Mauricio Macri. La società panamense Mossack Fonseca sostiene di essere stata vittima di una attacco informatico. Versione non confermata dalle testate del pool informativo, che hanno svelato lo schema ma che allo stesso tempo non hanno finora spiegato come sono entrate in possesso della gigantesca mole di documenti. Per quanto riguarda il presidente argentino il suo coinvolgimento risalirebbe a quando era sindaco di Buenos Aires e "amministrava una società con sede alle Bahamas". Il connazionale più famoso, Lionel Messi, iniziò a sfruttare lo schema a partire dal 2013, dopo che la procura spagnola (Messi gioca nel Barcellona) lo aveva accusato di reati fiscali. La società usata da Messi e dalla sua famiglia si chiama "Mega Star Enterprises" e i beneficiari sono il padre Horacio e lo stesso calciatore. Anche il mondo dell'arte non è immune al sistema: tra i clienti dal 1991 della società panamense spunta il nome anche del regista Pedro Almodovar con il fratello Agustin, a cui è legata una società offshore "Glen-Valley Corporation". Notizia smentita dai fratelli Almodovar.
Dei 12 capi di stato citati 6 sono al momento in carica: Putin, Xi Jinping (anche se chiamati in causa sono i familiari e non il presidente cinese direttamente), lo stesso per l'azero Ilham Aliyev, l'ucraino Poroshenko, miliardario a capo di un impero dei dolciumi, il re saudita Salman, l'argentino Macri. Ci sono poi due premier in carica, l'islandese Gunnlaugsson ed il pakistano Nawaz Sharif. A questi si aggiungono 128 tra politici e alti dirigenti.
Del circolo fanno partre anche 29 tra le persone più ricche del mondo citate nella lista di Forbes. Per ogni nazione un quotidiano è stato coinvolto nell'analisi delle 11,5 milioni di pagine di documenti, che arrivano fino al 2015. In Francia Le Monde punta il dito contro la gloria nazionale Michel Platini, presidente sospeso della Uefa. Nel cinema oltre ad Almodovar c'è anche il nome del popolare attore/regista Jackie Chan. Nella lunga lista di nomi coinvolti nello scandalo ci sono parenti e persone vicine al presidente siriano Bashar Al Assad, ma anche il defunto Muammar Gheddafi e l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak.