Rio de Janeiro, 8 agosto 2016 – Nella terza giornata delle Olimpiadi di Rio 2016, l’Italia centra un oro e un argento grazie ai cecchini Niccolò Campriani e Giovanni Pellielo. Due medaglie che portano a nove il computo complessivo degli allori azzurri in questa Olimpiade, in cui l’Italia occupa il quarto posto provvisorio del medagliere, alle spalle di Stati Uniti, Cina e Australia.
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CAMPRIANI, L’ORO DELLA DETERMINAZIONE – Il primo e unico successo di giornata, il terzo per gli azzurri in questa olimpiade, porta la firma dell’ingegnere Niccolò Campriani. Nella carabina da 10 metri, specialità in cui il tiratore mancino aveva conquistato l’argento quattro anni fa a Londra, l’atleta toscano si prende la tanto attesa rivincita, rendendosi artefice di una straordinaria rimonta ai danni dell'ucraino Serhij Kulish, costretto ad accontentarsi dell’argento. Per Campriani, che ha chiuso i colpi di finale con il punteggio di 206.1, è il secondo oro olimpico in carriera dopo Londra 2012. «È successo di tutto in questi quattro anni, ho faticato ad adattarmi al cambio regole, ma oggi sono contentissimo. Questa è la prima medaglia d'oro con i nuovi regolamenti». Queste le prime dichiarazioni a caldo di Campriani, che aggiunge: «Devo tanto a Petra - riferendosi alla Zublasing, sua fidanzata impegnata ai Giochi - senza di lei oggi non sarei qui con la medaglia d'oro al collo. Mi ha aiutato nei momenti più difficili, quelli in cui sono arrivato a odiare questo sport». E chissà che il bottino di medaglie di Campriani e dell’Italia non possa essere ulteriormente rimpinguato nei prossimi giorni: venerdì prossimo Niccolò, tifossisimo della Fiorentina (che con lui si è complimenta tramite i propri canali ufficiali), sarà impegnato nella carabina da 50 metri a terra, mentre due giorni più tardi il fuoriclasse toscano cercherà di difendere il titolo conquistato quattro anni fa a Londra nella carabina tre posizioni da 50 metri.
ANCORA UN ARGENTO PER PELLIELO – La maledizione olimpica di Giovanni Pellielo continua. Il tiratore vercellese, giunto alla settima olimpiade in carriera, manca nuovamente l’appuntamento con l’oro, conquistando la terza medaglia d’argento in carriera, dopo quelle di Atene 2004 e Pechino 2008 (a cui si aggiunge il bronzo conquistato a Sidney nel 2000), nella fossa olimpica. Decisivi gli shoot-off di finale, in cui il 46enne tiratore piemontese sbaglia prima il settimo e l’ottavo tiro, poi il quarto e ultimo colpo di spareggio, spalancando così la strada per l’oro al croato Josip Glasnovic. Bronzo alla Gran Bretagna con Ed Ling, mentre ha chiuso al sesto l'altro italiano Massimo Fabbrizi, protagonista di una giornata negativa dopo il 75/75 timbrato ieri nelle qualifiche. «Va bene così, dobbiamo andare avanti», ha commentato un Pellielo comunque sorridente, nonostante l’ennessimo appuntamento mancato con l’oro. «Non direi che abbiamo perso l’oro, ma che abbiamo vinto l’argento, viste anche le formule sempre più difficili, ridotte e scarne. Non abbiamo vinto il metallo migliore perché queste formule a volte ci penalizzano, come in questo caso. Guardiamo sempre avanti, magari a Tokyo 2020: lo sport è un mezzo per mantenersi giovani e io continuerò a viverlo sempre in questa maniera».