Martedì 7 Gennaio 2025
GIOVANNI PANETTIERE
Cronaca

Nullità del matrimonio, la svolta concreta di Papa Francesco

Una rivoluzione costruita su circostanze estremamente pratiche: tra i motivi spuntano il procurato aborto e la mancanza di fede

Papa Francesco si appresta a visitare l'Iraq per tre giorni

Città del Vaticano, 8 settembre 2015 - Chi chiedeva al Papa una svolta concreta, vicina al sentire della gente, dopo tanti gesti eclatanti e cantieri di riforma, da quello della Curia romana al Sinodo sulla morale familiare, ora può sorridere. A tre secoli di distanza dalla normativa di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini, col motu proprio Mitis ludex Dominus Iesus, Francesco rivoluziona il processo canonico per la dichiarazione di nullità matrimoniale. Per la verità più nei tempi e nelle sfere di competenza che nelle cause alla base di una sentenza d’invalidità, quest’ultime già riviste in senso pastorale dal Concilio Vaticano II. Così, ecco processi sprint – 6 o 7 mesi al massimo – davanti al vescovo-giudice, via libera a procedimenti meno dispendiosi per i coniugi, niente più Sacra Rota, ma un solo giudizio, appello permettendo, per rendere esecutiva la sentenza. Di nullità, certo, non di annullamento del vincolo: la Chiesa non decreta il sopraggiungere di un’invalidità, la constata sin da principio ossia da quel fatidico sì sull’altare. E non può che risultare apprezzabile constatare, fra le condizioni in cui è possibile accedere al processo breve, situazioni estremamente pratiche. Pensiamo ai tradimenti, al dramma del procurato aborto o alla mancanza di fede, una novità a lungo dibattuta nei cenacoli canonistici. Fin qui i contenuti della riforma. Ma non si può omettere un’analisi sulle conseguenze ‘politiche’ del motu proprio. Che certamente va incontro ai divorziati risposati, i quali, prima di sperare in una modifica delle norme di accesso alla Comunione, ora potranno più facilmente verificare la sussistenza del primo matrimonio. Ma Francesco ‘scompagina’ soprattutto il Sinodo in agenda a ottobre... Il messaggio ai vescovi è fin troppo chiaro: alla nullità delle nozze ci ho pensato io, voi non vi preoccupate, pensate all’Eucarestia per i risposati. E che misericordia sia.