Città del Vaticano, 8 settembre 2015 - Nullità del matrimonio, i motivi per chiederla. Sono diverse le novità contenute nelle due lettere 'motu proprio', Mitis Iudex Dominus Iesus (chiesa occidentale) e Mitis et misericors Iesus (chiesa orientale), che riformano il processo canonico per le cause connesse. La principale: basterà una sola sentenza, non servirà più una sentenza confermativa, spiega la riforma. Non solo: la lettera chiarisce espressamente quali sono tutti quei casi di nullità che possono essere portati avanti quando sussiste il processo breve davanti al vescovo. Quei processi, per dirla nel concreto, che nascono quando la domanda viene presentata da entrambi i coniugi o da uno dei due con il consenso dell'altro.
Quali sono i motivi con i quali si può chiedere la nullità del matrimonio? Alcuni erano già esplicitati nella scorsa disciplina, altri sono nuovi di zecca, come il procurato aborto o la mancanza di fede. Vediamoli insieme:
Titolo V – Il processo matrimoniale più breve davanti al Vescovo. Canone 14 comma 1
Circostanze:
1 – Mancanza di fede che può generare la simulazione del consenso o l'errore che determina la volontà
2 – La brevità della convivenza coniugale
3 – L'aborto procurato per impedire la procreazione
4 – L'ostinata permanenza in una relazione extraconiugale al tempo delle nozze o in un tempo immediatamente successivo
5 - L'occultamento doloso della sterilità o di una grave malattia contagiosa o di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione
6 – Causa del matrimonio del tutto estranea alla vita coniugale o consistente nella gravidanza imprevista della donna
7 – La violenza fisica inferta per estorcere il consenso
8 – La mancanza di uso di ragione comprovata da documenti medici
ENTRATA IN VIGORE Riforma datata 15 agosto, entrerà in vigore l'8 dicembre 2015
GRATUITA' Le lettere chiedono espressamente alla conferenze episcopali di favorire la gratuità delle procedure.