Napoli, 20 gennaio 2016 - Potrebbero costare care a Maurizio Sarri quelle parole volate ieri durante Napoli-Inter. E non solo in termini di immagine. l tecnico toscano, infuriato per l'espulsione di Mertens, a fine partita ha dato del "frocio e finocchio" a Roberto Mancini. Che non l'ha presa affatto bene: "E' un razzista - ha detto l'allenatore nerazzurro - quello che mi ha detto è vergognoso". Non solo scaramucce in campo. Ora la vicenda finisce dal giudice sportivo. Sarà con ogni probabilità proprio Tosel, che ha già in mano il rapporto degli ispettori della Procura federale con le audizioni immediate dei 2 tecnici, a valutare l'entità delle eventuali sanzioni a Sarri. Si va da una multa o una squalifica breve, in caso le frasi siano ritenute "dichiarazioni lesive" fino a una squalifica di "non meno di 4 mesi" se Tosel le riterrà "frasi discriminatorie". Il giudice potrebbe comunque chiedere un supplemento di indagini.
"Ho perso lucidità - si era giustificato ieri Sarri - ma sono cose da campo che dovrebbero finire in campo". Nessuna discriminazione, dice, ma "un insulto di rabbia": "Mi è scappata una parola, ma non tiriamo fuori l'omofobia. Mi sono scusato con Mancini in privato e pubblicamente. Mi sembrava una normale litigata con toni da non usare. Mi è sfuggito questo termine, le mie scuse agli omosessuali sono palesi".
Sul caso interviene anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò che dice di "non capire e non condividere la sua spiegazione sulle frasi pronunciate in campo". Malagò auspica comunque che Mancini e Sarri "possano presto darsi la mano".