Giovedì 26 Settembre 2024

Marò, il governo indiano: "Ok al dialogo con l'Italia. Ma la nostra magistratura è libera"

Il portavoce: La vicenda dei marò "non è solo una discussione fra due esecutivi"

I due marò: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Ansa)

I due marò: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Ansa)

Roma, 26 dicembre 2014 - La vicenda dei marò "non è solo una discussione fra due esecutivi, ma è un tema all'esame della magistratura indiana" che "deve esprimersi prima che si possa andare avanti". Lo ha detto a New Delhi il portavoce del governo indiano. "La giustizia indiana è libera, trasparente e imparziale".

Syed Akbaruddin ha ammesso che "è difficile spiegare a che punto siamo (nei contatti fra i governi, ndr) per il semplice fatto che la questione è all'esame della giustizia". Poi ha aggiunto che "mentre il governo indiano può avere un punto di vista e considerare varie opzioni, fondamentalmente questa questione è in mano alla giustizia e dovrà andare attraverso un percorso legale ed arrivare ad una decisione della magistratura affinchè si possa andare avanti".

Il portavoce ha ricordato che "giorni fa il governo italiano ha cercato di ottenere una estensione della permanenza in Italia di uno dei due fucilieri" e che "il governo indiano non era contrario a che essa fosse concessa". Ma comunque, ha aggiunto, "la Corte Suprema ha assunto una posizione fortemente contraria a questa richiesta, per cui i legali hanno ritirato l'istanza". Tutto questo, ha ribadito, per dire che "si deve capire che questa non è una discussione solo fra due governi, ma coinvolge la giustizia indiana che è libera, trasparente e imparziale e che si formerà una opinione indipendente su quanto è avvenuto".