New Delhi, 28 agosto 2015 - Salvatore Girone, il marò in stato di fermo in India, è stato colpito da febbre Dengue ed è ricoverato all'ospedale di New Delhi. Sono già partiti due medici italiani per l'India. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha chiamato il marò e segue la vicenda da vicino. Lo rivela il consigliere del ministro della Difesa Gianfranco Paglia e lo conferma il papà del fuciliere. Secondo quanto trapela dal ministero della Difesa, la situazione sanitaria di Girone "è sotto controllo". Il militare italiano "è monitorato e seguito bene dai medici indiani".
La febbre di Dengue (LEGGI LA SCHEDA) è una patologia che colpisce spesso i militari in missione all'estero, e il fatto che siano partiti due medici dall'Italia "è normale - spiegano dalla Difesa - perché ogni volta che un nostro militare in missione all'estero ha problemi di salute, viene sempre raggiunto da sanitari italiani".
MOGLIE E FIGLI A DELHI - La moglie e i figli di Salvatore Girone sono da due giorni a New Delhi: Vania Ardito e i piccoli Michele e Martina sono giunti due giorni fa nella capitale indiana e sono vicini al militare che è ricoverato in una normale camera di ospedale. I medici tengono controllano il livello delle sue piastrine per un decorso della malattia previsto in 7-10 giorni.
Michele Girone, padre del fuciliare riguardo alla malattia spiega: "Non sappiamo come evolverà questa faccenda". Precisa poi di "non poter aggiungere altro nè parlare con altri cronisti, che ringrazia molto per l'attenzione, perché la situazione è molto, molto delicata. Parleremo - precisa - quando Salvatore sarà tornato in Italia".
PAPA' GIRONE - "Il mio auspicio è che Salvatore possa essere rimpatriato in italia per essere curato al meglio", dice Michele Girone, padre del marò. "Il mio è il sentimento di un padre preoccupato per le condizioni del proprio figlio, e spero che l'intera vicenda si possa possa risolvere al meglio il prima possibile". "Mia nuora è già partita per New Delhi insieme ai figli, e aspetto che Salvatore rientri in Italia per riunire finalmente tutta la famiglia".
IL COMUNICATO DELLA DIFESA - "Al momento le condizioni del fuciliere di Marina non destano particolari preoccupazioni e la malattia sta seguendo il normale decorso", rende noto il Ministero della difesa. "Si rende noto - precisa il comunicato - che a seguito del ricovero sono stati inviati due medici militari per assistere il Fuciliere di Marina. Si tratta di due specialisti, uno dell'Esercito appartenente al Policlinico del Celio e il secondo dell'Aeronautica Militare che hanno già visto Salvatore Girone e hanno incontrato i colleghi indiani che lo stanno seguendo. L'invio di due medici militari rientra nella prassi laddove un militare in servizio all'estero abbia problemi e non sia presente una struttura sanitaria militare nazionale a cui appoggiarsi come accade nei vari teatri operativi. Al momento le condizioni del fuciliere di Marina non destano particolari preoccupazioni e la malattia sta seguendo il normale decorso. Nella mattinata il Generale Claudio Graziano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa , ha telefonato al militare italiano per verificare le sue condizioni e fargli sentire la vicinanza delle Forze Armate".
L'ESPERTO - "Ci vuole molta attenzione per curare il caso del Marò perché in India circolano quattro genotipi di dengue e prendere un altro genotipo della malattia, dopo la prima volta, può portare alla dengue emorragica che è molto pericolosa", avverte Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani di Roma. "Nessuno ci ha chiesto di metterci a disposizione - spiega Ippolito - possiamo solo dire che nell'ultimo triennio (2012-2014) abbiamo curato 41 casi di dengue, 10 nel solo 2014".
RIMPATRIO? - Toccherà al Tribunale internazionale sul caso marò decidere se Salvatore Girone, da oggi ricoverato in un ospedale di New Delhi perché ha contratto la febbre Dengue, possa attendere in Italia la conclusione dell'iter giudiziario. L'Italia ha già detto, il 24 agosto subito dopo il pronunciamento del tribunale del mare di Amburgo (Itlos), che richiederà alla Corte, come misura provvisoria, che entrambi i marò possano stare in Italia in attesa della sentenza. Oggi il quadro giudiziario acquisisce un tassello in più.
IL COLLEGIO DELL'AJA - Il collegio arbitrale del tribunale internazionale non è stato ancora costituito, ma è questione di giorni (la sede sarà quasi sicuramente all'Aja). L'Italia ha già designato il professore di diritto internazionale, Francesco Francioni (che è stato anche il giudice ad hoc prescelto per l'Itlos). L'India contesta la giurisdizione del costituendo Tribunale arbitrale, ma ha già nominato il suo arbitro, il giudice Chandrasekhara Rao.
Entro fine settembre, primi di ottobre devono esser nominati gli altri tre arbitri, di nazionalità né italiana né indiana, d'accordo tra le due parti; Italia e India dovranno essere d'accordo anche sul presidente del collegio arbitrale. Qualora non ci fosse intesa sul presidente o sul nome dei due arbitri non di parte, entro 60 giorni dalla notifica dall'arbitrato, la nomina passerà ai tribunale di Amburgo. Già in questi giorni comunque ci sono stati primi contatti tra le parti per uno scambio di valutazione sui possibili nomi degli altri tre giudici. A quel punto l'Italia avanzerà la sua richiesta in modo che Massimiliano Latorre, attualmente convalescente a casa possa rimanere in Italia, e Girone non sia più trattenuto in India.
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LATORRE - Quanto all'altro fuciliere di marina italiano, Massimiliano Latorre gode di un permesso di seri mesi per curarsi in Italia dopo il malore che lo ha colpito in India nel settembre dello scorso anno. Nel gennaio di quest'anno il marò è stato operato nell'ospedale di San Donato milanese e operato al cuore per un difetto congenito. Nel giugno scorso Latorre aveva lanciato un appello su Facebook a favore di Girone: "Non dimenticate il mio commilitone". Inondare la bacheca Facebook del fuciliere barese Salvatore Girone di "un cuore, un bacio, una bandiera dell'Italia oppure un 'mi piace'".