Sabato 1 Febbraio 2025

No, i videogiochi violenti non rendono più aggressivi

Uno studio tedesco smentisce la credenza che giocare ai videogame violenti riduca l'empatia e aumenti il tasso di aggressività

Anche i videogame più violenti non generano aggressività - foto Alessandro de Leo / Alamy

Il tema è complesso e controverso e si presta a interpretazioni estreme. Così quando la scienza viene in aiuto è sempre un vantaggio. Parliamo dei videogame, soprattutto quelli violenti, e del loro effetto sui ragazzi. Una ricerca delle università tedesche di Hannover e di Lubecca ci spiega che giocare intensamente al videogame non aumenta l'aggressività dei giovani, non riduce la sensibilità emotiva. IL TESTLo studio, apparso sulla rivista 'Frontiers in Psychology' ha voluto affrontare il tema del rapporto tra videogiochi violenti e comportamento nella vita reale. Gli accademici tedeschi hanno monitorato quali sono gli effetti a lungo termine analizzando le reazioni sociali di persone che per 4 anni hanno giocato a videogiochi violenti almeno due ore al giorno. Questi giocatori sono stati sottoposti a test psicologici tre ore dopo la sessione alla console e a scansione del cervello con risonanza magnetica, per individuare quali aree cerebrali si attivassero di fronte a immagini appositamente scelte per scatenare risposte emotive. NESSUNA VIOLENZA Quello che è emerso alla fine degli esami è che sia il questionario che la risonanza non mostrano differenze nel grado di aggressività o di empatia rispetto al normale (cioè un gruppo di controllo che non aveva giocato ai videogiochi). Cioè, chi aveva passato due ore davanti a scene violente rispondeva allo stesso modo rispetto a chi non lo aveva fatto. Lo studio non esclude che nei momenti immediatamente successivi a una sessione di gioco possano verificarsi reazioni emotive violente, ma evidenzia che questo non succede dopo un certo lasso di tempo, confinando l'eventuale aggressività solo a ridosso dell'attività videoludica. In questo il lavoro tedesco smentisce altre ricerche che avevano riscontrato un legame tra giochi violenti e diminuzione dell'empatia; ma si trattava di studi che si limitavano a esplorare le reazioni durante o appena dopo le sedute di gioco.