Negli Stati Uniti, alcune sale cinematografiche hanno preso una curiosa iniziativa: riservare proiezioni del film 'Wonder Woman' (con Gal Gadot protagonista) esclusivamente a un pubblico femminile. Ne sono scaturite polemiche, ma la prevendita dei biglietti va alla grande. IL SASSO NELLO STAGNO L'iniziativa è nata a Austin, in Texas, grazie al gestore di Alamo Drafthouse Cinema: siccome in precedenza aveva già sperimentato con successo l'accesso riservato solo a un certo tipo di pubblico (ad esempio i veterani di guerra), ha pensato di ripetere l'esperienza con le spettatrici donna. E la prevendita dei biglietti gli sta dando ragione. L'IDEA PRENDE PIEDE Presto altri gestori hanno deciso di adottare questa iniziativa, in alcuni casi con degli aggiustamenti. Una sala di Brooklyn, nella città di New York, ha specificato che saranno ammesse solo "le donne o le persone che si identificano con il genere femminile" e ha promesso di destinare l'incasso a Planned Parenthood, l'organizzazione non a scopo di lucro che fornisce assistenza sanitaria alle donne. L'attentato di Manchester cancella l'anteprima di Wonder Woman LE POLEMICHE Quella che è nata come una trovata commerciale è rapidamente diventata una questione politica, non tanto per l'annunciato sostegno a Planned Parenthood (organizzazione che non piace ai Repubblicani), quanto piuttosto per una supposta discriminazione al contrario: alcune persone hanno infatti utilizzato i social network per dire che è "un'idea di uguaglianza che funziona per esclusione" e si chiedono ironicamente se ci saranno sale destinate ai soli uomini. 'Wonder Woman', il nuovo trailer scatena vecchie polemiche IL FEMMINISMO DI WONDER WOMAN Al di là delle polemiche, molti osservatori attendono con impazienza di conoscere la reazione del pubblico, maschio o femmina che sia, di fronte a 'Wonder Woman' (dall'1 giugno nelle sale italiane, più o meno in contemporanea con il resto del mondo). La pellicola potrebbe infatti essere l'equivalente di ciò che è stato 'Mad Max: Fury Road' per il genere action: cioè la dimostrazione che i film di supereroi possono tranquillamente mettere sugli scudi personaggi femminili forti ed emancipati. Insomma, complice il successo in anni recenti della saga di 'Hunger Games', potremmo essere di fronte a un cambio di rotta rispetto agli sfortunati esempi di 'Catwoman' (2004) e 'Elektra' (2005), che scontentarono un po' tutti: potremmo assistere al trionfo commerciale di una supereroina. Con una regista donna dietro la cinepresa, per di più: Patty Jenkins. 'Wonder Woman' è influenzato da 'La Sirenetta'
Giovedì 31 Ottobre 2024
ArchivioWonder Woman, un film solo per donne? Le polemiche