Capita raramente che la scienza si intrecci con il mondo dello spettacolo, ma in questo caso abbiamo l'eccezione alla regola: quando l'Accademia svedese ha deciso di assegnare il premio Nobel per la fisica agli studiosi Rainer Weiss, Barry C.Barish e Kip Thorne, ha incidentalmente consegnato questo importantissimo riconoscimento al consulente di Christopher Nolan durante la realizzazione del film 'Interstellar' (2014).
IL NOBEL KIP THORNE E INTERSTELLAR
'Interstellar' racconta l'avventura di un uomo che attraversa un buco nero nella speranza di trovare pianeti abitabili dall'umanità: una missione fondamentale, perché la Terra è ormai avviata verso un inevitabile collasso. Proprio la necessità di raccontare come funziona un buco nero, con annesse distorsioni spazio temporali in sua prossimità, ha suggerito al regista e sceneggiatore Christopher Nolan di consultare un esperto, per evitare di mettere in scena stupidaggini cosmiche. La scelta è caduta su Kip Thorne, che aveva già collaborato alla realizzazione di 'Contact' (Robert Zemeckis, 1997) e aveva dimostrato di saper spiegare la scienza più avanzata a un pubblico di non addetti ai lavori.
LA SCIENZA DI INTERSTELLAR
Nonostante la presenza di un così autorevole consulente, 'Interstellar' sollevò comunque una serie di discussioni intorno alla sua esattezza scientifica. Il successivo intervento di altri scienziati ha però messo la parola fine ai dubbi: fatto salvo che si tratta di ipotesi su questioni teoriche complessissime e tutt'altro che assodate, la rappresentazione dei buchi neri fatta in 'Interstellar' è stata giudicata ragionevolmente accurata.
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Lunedì 4 Novembre 2024
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