Gordon Ramsay choc: "I ristoranti sono rovinati dalla cocaina"

Gordon Ramsay non è mai stato uno che le manda a dire, ma questa volta la sua accusa è destinata a fare rumore: lo chef scozzese, pluristellato e celebrità televisiva, ha detto che all'interno delle cucine dei ristoranti la cocaina “è ovunque. Sono stufo marcio che gli chef debbano avere questa immagine rock-and-roll: è una scemata” (Ramsay ha ovviamente utilizzato un'espressione più colorita, per chiudere l'affermazione, ma non è questo che conta). LA COCAINA NEI RISTORANTI Gordon Ramsay ha detto questa frase mentre era al MIPCOM (Marché International des Programmes de Communication), l'evento annuale che si tiene a Cannes nel mese di ottobre e all'interno del quale si incontrano rappresentanti del mercato televisivo mondiale per comprare e vendere trasmissioni TV. Mentre presentava il suo prossimo show, chef Ramsay ha raccontato di aver visto molti cuochi e chef promettenti che tiravano cocaina al lavoro: “Ho perso un amico e chef straordinario, per colpa della droga. Ho cenato con lui e il giorno dopo era morto. E ho un fratello che è un tossicodipendente, dunque è qualcosa che mi riguarda molto da vicino e sotto tutti i punti di vista, personale e lavorativo”. NON SOLO NEI RISTORANTI Stando al racconto di Ramsay, non si tratta solamente delle cucine dei ristoranti: una volta, ha confessato, gli è stato chiesto di servire un soufflé spolverandolo di cocaina. È un problema che riguarda tutta la Gran Bretagna, che, con le sue 30 tonnellate di droga consumate in un anno, è il paese d'Europa in cui ci si droga di più. GORDON RAMSAY ON COCAINE Lo show televisivo che Gordon Ramsay ha presentato al MIPCOM si intitola 'Gordon Ramsay on Cocaine' ed è un documentario in due parti nel quale lo chef si reca in Colombia e cerca di capire da vicino come funziona la produzione di droga e quanto è vasto questo tipo di business. La prima puntata andrà in onda sul canale televisivo inglese ITV giovedì 19 ottobre. Leggi anche: - Gigi Hadid avrà il tempo di dormire? - Brexit minaccia il cinema britannico - Apple e Steven Spielberg contro Netflix