Venerdì 17 Maggio 2024
ANDREA SPINELLI
Magazine

Lucio DallAmericano. Il concerto perduto fra Manhattan e Caruso

Esce il film di Veltroni con le immagini ritrovate sul banco di un antiquario. Nell’album dell’86 alle registrazioni dal vivo fu aggiunto il brano dedicato al tenore.

Lucio DallAmericano. Il concerto perduto fra Manhattan e Caruso

Lucio DallAmericano. Il concerto perduto fra Manhattan e Caruso

Dedicato a Lucio che il 4 marzo scorso avrebbe compiuto 80 anni. Nei cinema il 20, 21 e 22 novembre con la distribuzione di Nexo Digital, DallAmeriCaruso. Il concerto perduto di Walter Veltroni regala colore, immagine e sudore a quello che fino a ieri era solo il più fortunato album dal vivo dell’omino piccolo così, registrato a marzo del 1986 in quel tempio del jazz che era il Village Gate di Manhattan. Un milione di copie vendute grazie innanzitutto alla presenza di Caruso, l’inedito scritto qualche mese dopo nella suite del tenorissimo all’Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento e inserito all’ultimo nel disco che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto intitolarsi solamente DallAmerica.

Eseguita da Julio Iglesias come da Céline Dion, la gemma dell’album è un melodramma da hit-parade composto prestando fede alla leggenda apocrifa che nel 1921, ormai malato prossimo alla fine, il cantante italiano più famoso al mondo pochi giorni prima di andarsene si fosse innamorato proprio fra quelle pareti della giovane a cui insegnava canto. Un momento di magia, nato dal racconto dell’allora barista dell’Excelsior Angelo Leonelli, che Dalla si sarebbe portato incollato addosso fino all’ultimo giorno, in un’altra suite affacciata sull’acqua, quella del Palace di Montreux, anche se per mano di un destino così repentino da togliergli il tempo di rivedere la propria vita nella bianca scia di un’elica come l’eroe romantico partorito dalla sua immaginazione.

"Lucio era un personaggio disneyano, circondato da un pulviscolo di magia che metteva in tutto quel che faceva" racconta Veltroni nell’attesa di raccontare Lucio Dalla nella sua città, con l’anteprima bolognese del docufilm domenica prossima al Pop Up Cinema Medica 4K. "Aver rigenerato le immagini di questo concerto (ritrovate quattro anni fa da un cinefilo di Civitavecchia in alcune bobine finite sui banchi di un antiquario di Faenza - ndr) significa aver reso eterno Lucio, consegnandolo in qualche misura alla storia nella sua integrità".

Per restituire l’anima di quel disco, in ristampa il primo dicembre con tre brani in più rispetto all’originale (disponibile in digitale, invece, dal 20 novembre), e di quella pietra filosofale del repertorio dalliano, il racconto di Veltroni incrocia le testimonianze del regista Ambrogio Lo Giudice, di Gaetano Curreri e Ricky Portera degli Stadio, di uno spettatore presente allo storico evento, Paolo Glisenti, mentre a raccontare i giorni di Sorrento ci pensano Angela Baraldi, i proprietari dell’Hotel e un ex concierge, trasformando DallAmeriCaruso. Il concerto perduto in un film “da cantare”.

Tutto impreziosito pure da altri elementi come le variazioni sul tema della stessa Caruso fatte al piano da Danilo Rea, in barca sul golfo, da un (improbabile) playback dello stesso Lucio davanti alla macchina da presa di John Turturro sul set del film che l’attore italoamericano dedicò nel 2010 alla musica partenopea Passione, poi escluso dal montaggio finale, dalle altrettanto inedite immagini di Dalla-calciatore che chiudono in souplesse il racconto.

Un tributo come DallAmeriCaruso, tuttavia, non è e non può essere soltanto un omaggio a Dalla, ma a tutto quel suo mondo di cui il film si ricorda solo in parte. Amici strettissimi come Tobia Righi, l’avvocato Eugenio D’Andrea o Bruno Sconocchia e quelli che l’hanno già raggiunto lì dove si trova quasi a riformare la squadra di un tempo. Gente come Renzo Cremonini, Michele Mondella, Valerio Terenzio, Bibi Ballandi, rimasti suoi riferimenti costanti per tutta la sua vita. Ma anche il batterista degli Stadio, Giovanni Pezzoli, scomparso appena un anno fa. Perché Lucio era le persone che aveva attorno. Quelle che rimarranno sempre con lui.

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