Le banane potrebbero sparire nel giro di alcuni anni dai banconi di negozi e supermercati, a causa di grave malattia fungina chiamata Tropical Race 4 (TR4), che da tempo sta devastando le coltivazioni di mezzo mondo. Tra gli scienziati in prima linea per cercare di risolvere il problema c'è un team della Queensland University of Technology, in Australia, che ha intrapreso un promettente progetto per creare delle banane invulnerabili al flagello.
ADDIO BANANE?
La malattia TR4 è causata dal fungo Fusarium oxysporium, che ormai da un decennio sta decimando la produzione della banana Cavendish, una varietà che copre la quasi totalità delle esportazioni mondiali. L'epidemia, partita in Asia meridionale, si è diffusa in Australia, in Africa e in Medio Oriente, e secondo gli esperti è solo una questione di tempo prima che colpisca anche le grandi piantagioni dell'America Latina.
UN REBUS (PER ORA) SENZA SOLUZIONE
Studi autorevoli hanno confermato che attualmente non esiste arma in grado di combattere la TR4. Il parassita resiste a qualunque prodotto antifungino e, oltre ad essere molto contagioso, può rimanere inattivo per anni sotto forma di spora, per poi riattaccare con forza le radici dei banani. Come riporta il Washington Post, una volta esplosa la piaga, agli agricoltori rimane solo una cosa da fare: eliminare tutte le piante e ricominciare la coltivazione da capo.
BANANE GENETICAMENTE MODIFICATE
Il salvataggio delle banane potrebbe passare attraverso l'ingegneria genetica e i cosiddetti OGM. Il team della Queensland University of Technology, guidato dal biotecnologo James Dale, ha individuato una pianta chiamata Musa acuminata, che produce una banana "selvatica" immune alla TR4. Gli scienziati hanno localizzato e isolato i geni che conferiscono resistenza alla malattia, per poi inserirli all'interno della Cavendish. Le prove sul campo hanno fornito risultati positivi, dando vita a delle linee vegetali inattaccabili dal fungo.
CORSA CONTRO IL TEMPO
Nei prossimi tre anni, Dale e i suoi colleghi pianteranno migliaia di campioni per vedere se il ritocco genetico può davvero evitare l'estinzione delle Cavendish, senza andare a incidere su gusto e struttura del frutto. Il punto è verificare l'effettiva tenuta mostrata nei primi esperimenti e capire se la tecnologia può essere implementata su scala globale.
UNA STORIA CHE SI RIPETE
Non è la prima volta che l'industria delle banane rischia il tracollo. Negli anni Cinquanta nel mondo si mangiavano infatti banane Gros Michel, oggi introvabili a causa di un'epidemia denominata TR1. Le Cavendish, originarie delle Canarie, le sostituirono con successo, ma sono afflitte da un analogo difetto: un genoma poco variabile da pianta a pianta, figlio di un processo di selezione certosino, che rende più comoda l'offensiva dei parassiti.
MagazineCome possiamo salvare le banane dall'estinzione?