Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Ci sono nuovi grossi problemi con il riscaldamento globale

Brutte notizie: i cambiamenti climatici rischiano di cancellare dalla faccia della Terra molto più permafrost di quanto credessero gli scienziati

Veduta aerea della tundra siberiana (Foto: Ashley Cooper / Alamy)

Veduta aerea della tundra siberiana (Foto: Ashley Cooper / Alamy)

Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature, le ripercussioni del riscaldamento globale sul nostro pianeta sono ancora più dolorose di quanto si pensasse finora. Un team internazionale, guidato dalla ricercatrice Sarah E. Chadburn dell'Università di Leeds, ha infatti calcolato che i cambiamenti climatici potrebbero causare lo scioglimento di una quantità di permafrost, lo strato di terreno ghiacciato che si estende soprattutto nelle regioni artiche, pari alla superficie dell'intera India. Rilasciando nell'aria massicce dosi di gas serra. UN DECLINO PROGRESSIVO Lo stato di salute del permafrost (permagelo in italiano) è da tempo sotto la lente d'ingrandimento dell'International Permafrost Association, che ne studia le variazioni in funzione dei cambiamenti climatici. Tuttavia, i nuovi dati in possesso degli scienziati superano le previsioni più funeste: un aumento di temperatura di due gradi rispetto all'era preindustriale porterebbe alla sparizione di circa 6,5 milioni di chilometri quadrati di suolo ghiacciato, circa il 40% del totale presente sulla Terra. E il 20% in più di quanto stimato fino a oggi. UN CIRCOLO VIZIOSO Il permafrost, che in alcune zone della Siberia può raggiungere la profondità di 1.500 metri, è ricchissimo di materiale organico: Chadburn e colleghi stimano che in questa porzione di terreno ci sia più carbonio di quanto ne contenga l'atmosfera. Il dettaglio non è di poco conto: l'aumento della temperatura determina il rilascio di composti di varia natura, tra cui metano e anidride carbonica. Si tratta del classico caso del cane che si morde la coda: i gas serra che si liberano nell'aria vanno infatti ad alimentare il global warming, ossia la causa principale del problema. CONTENERE IL GLOBAL WARMING Nel mondo le zone interessate dal permafrost ospitano circa 35 milioni di persone e il deterioramento di questo tipo di terreno rappresenta una minaccia per la stabilità di edifici e strade. Sul New York Times, Chadburn ha sottolineato che c'è solo un modo per scongiurare, almeno parzialmente, questi rischi: limitare l'aumento della temperatura a 1,5 gradi, come previsto dagli accordi sottoscritti durante la Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici, nel 2015. Quel mezzo grado in meno può sembrare una magro bottino, ma conterrebbe la perdita al 30%, salvando quasi 2 milioni di chilometri quadrati di suolo ghiacciato.