Giovedì 9 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Mafia Capitale, prefetto Gabrielli: "Il Comune non va sciolto". Segretario generale si dimette

Ma divergenze tra le conclusione della commissione prefettizia e quella del prefetto

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, con il prefetto Franco Gabrielli (Ansa)

Roma, 9 luglio 2015 - La relazione del prefetto di Roma Franco Gabrielli salva il sindaco Ignazio Marino. Nel suo documento su Mafia Capitale afferma infatti che "le evidenze raccolte non consentono l'applicazione della misura dello scioglimento dell'Organo consiliare dell'Ente Locale". E rileva come gli elementi raccolti sulle infiltrazioni mafiose hanno i "caratteri di rilevanza e concretezza ma non di univocità". Intanto, però, il Campidoglio perde un altro pezzo: si dimette il segretario generale Liborio Iudicello

LA COMMISSIONE PREFETTIZIA - "Le risultanze emerse dall'attività ispettiva documentano come Mafia Capitale, anche sotto l'attuale Giunta, sia riuscita a infiltrare l'Ente locale, assoggettandone la funzione ai propri interessi grazie a amministratori corrotti e alle influenze esercitate da Carminati e Buzzi". Sono le conclusioni della commissione prefettizia incaricata di verificare l'eventuale infiltrazione mafiosa nel Comune di Roma e riportate nella relazione del prefetto Gabrielli. Secondo la commissione prefettizia "il condizionamento si è realizzato secondo schemi e copioni non intaccati dal cambio di amministrazione determinato dalla Giunta, e avrebbe portato non solo a determinare l'esito delle procedure di appalto, ma anche orientando le scelte di vertici di società partecipate di Roma Capitale". La commissione descrive "il quadro di un'amministrazione inquinata, connotata da una profonda mala gestio, in cui il condizionamento mafioso produce una pesante deviazione del canone di legalità dalla funzione di indirizzo politico, sotto l'influenza di dirigenti collegati a mafia Capitale". Ma non solo. Secondo gli ispettori, "l'asservimento delle funzioni pubbliche travolge la libera determinazione della volontà degli organi deliberativi, piegandoli agli interessi del sodalizio criminale".

GABRIELLI PIU' MORBIDO - Ma il giudizio del prefetto di Roma Gabrielli circa l'attuale amministrazione si discosta in parte da quello della commissione degli ispettori nominato dall'ex prefetto Pecoraro. Gabrielli appare meno severo in virtù dell'operato della giunta Marino che ha "posto in essere sforzi per marcare una discontinuità rispetto al passato, evidentemente percepito come connotato da pericolose anomalie e disfunzionalità". L'azione di discontinuità di Marino - si legge nella relazione di Gabrielli - è avvenuta "in assenza di precisi segnali di allarme che sarebbero dovuti provenire da organi terzi e che avrebbero ben potuto indirizzare l'azione di ripristino della legalità verso percorsi più decisi". "La Giunta Marino ha dato alcuni precisi e non trascurabili segnali - precisa ancora Gabrielli - seppure per dovere di obiettività va precisato che, almeno all'inizio della gestione, si tratta di scelte non dettate da una precisa e consapevole volontà di contrastare l'illegittimità e il malaffare, quanto piuttosto di comportamenti ispirati agli ordinari parametri di regolarità".

CAPITOLO OSTIA - "Se mai il ministro dell'Interno decidesse di sciogliere il Municipio di Ostia mi associo a chi dice che la persona più indicata come commissario sarebbe proprio il dottor Sabella", dice il prefetto, sottolineando di avere "una grandissima stima" di Sabella e di apprezzare "l'importanza della sua azione". E a chi gli chiedeva se le considerazioni fatte nella sua relazione sul X Municipio potessero essere delle critiche nei confronti del lavoro dell'assessore capitolino alla legalità, delegato dal sindaco a guidare il municipio di Ostia, Gabrielli ha risposto: "Le cose che abbiamo valutato sul X Municipio non attengono minimamente alla sua azione: magari fosse arrivato prima, forse non saremmo in queste condizioni". "Le cose che abbiamo trattato (in merito alla zona di Ostia ndr) sono di gran lunga anteriori e non solamente legate alla vicenda di Mafia Capitale. Il dottor Sabella sta lavorando in maniera eccezionale su questa criticità e sarebbe una beffa se la relazione sembrasse una sorta di sfiducia nei suoi confronti".

CAMPIDOGLIO A PEZZI - Intanto un altro pezzo importante dell'amministrazione capitolina se ne va. Il segretario generale Liborio Iudicello ha rassegnato le sue dimissioni. "Il sindaco Ignazio Marino ha cercato di farlo recedere dalla sua determinazione - spiega il Campidoglio - ma ha poi preso atto della sua ferma volontà per evitare di continuare a lavorare in un clima di delegittimazione della funzione". "Per il bene della corretta amministrazione di Roma Capitale si addiverrà ad una soluzione condivisa che prevede la risoluzione consensuale - spiegano in una nota da Palazzo Senatorio -. Il sindaco ha avuto un lungo colloquio con il segretario generale in cui ha voluto ricordare le diverse e straordinarie difficoltà nelle quali il dottor Liborio Iudicello è stato determinante nell'individuare percorsi legittimi di soluzione a partire dall'approvazione del Bilancio 2013. Il sindaco ha voluto esprimere sentimenti di gratitudine per la dedizione al lavoro e di rispetto per la professionalità e le qualità umane e morali del dottor Iudicello". Il sindaco Ignazio Marino, questa sera ha convocato una giunta per informare gli assessori delle dimissioni presentate da Iudicello. L'intera "giunta, appresa la notizia, si è unita alle parole di ringraziamento del sindaco".