Roma, 4 giugno 2015 - Mafia Capitale, capitolo secondo: emergono le prime intercettazioni, eccole. "Mucche da mungere solo se ben foraggiate". Salvatore Buzzi, presidente della Cooperativa 29 giugno e in carcere per l'inchiesta di Mafia Capitale dello scorso anno, così si esprimeva al telefono con altri indagati. A pagina 21 dell'ordinanza del gip Flavia Costantini, che conta 500 pagine, si legge che "ha ricevuto l'eloquente risposta che la mucca era stata ben foraggiata dall'attività di Coratti (ex presidente del consiglio comunale ndr) "considerazione alla quale altrettanto eloquentemente Buzzi ribadiva che la mucca era stata munta tanto".
Nell'ordinanza, che riporta appunto le intercettazioni telefoniche, viene evidenziato che ciò "è un'eloquente dimostrazione di un rapporto corruttivo continuativo nel tempo". "Le erogazioni di utilità di Buzzi, esecuzione della linea strategica delineata di concerto con Massimo Carminati - si legge nel provvedimento - avevano l'evidente funzione di asservire agli interessi del gruppo politici che gravitavano nei segmenti delle istituzioni maggiormente interessati ai rapporti con il gruppo medesimo".
IL TARIFFARIO - "Se me dai... me dai cento persone facciamo un euro a persona": è il "criterio di calcolo delle tangenti", secondo il Gip di Roma, che Luca Odevaine spiega ai manager della cooperativa La Cascina, interessati alla gestione dei Centri per gli immigrati e disposti, sempre secondo l'accusa, a pagare uno stipendio fisso a Odevaine. Nell'ordinanza ci sono decine di intercettazioni tra i manager della Cascina e lo stesso Odevaine, tutte centrate su quale debba essere la percentuale da corrispondere, non solo per 'l'aiuto' ottenuto per la gara relativa al Cara di Mineo ma anche per quanto Odevaine potrebbe fare per i centri di Roma e di San Giuliano di Puglia. E in una di queste conversazioni, con Domenico Cammisa (agli arresti domiciliari) Odevaine spiega quello che il Ros e il Gip definiscono "criterio di calcolo delle tangenti". "Allora altre cose in giro per l'Italia - dice Odevaine a Cammisa - ...possiamo pure quantificare, guarda...se me...se me dai...cento persone facciamo un euro a persona...non lo so, per dire, hai capito? E...e basta uno ragiona così dice va beh...ti metto 200 persone a Roma, 200 a Messina...50 là...e...le quantifichiamo, poi". Parole che, sottolinea il gip, "arrivano a prospettare un vero e proprio 'tariffario per migrante ospitatò".
IL RUOLO DI ODEVAINE - Nelle conversazioni con i manager della cooperativa, Odevaine stesso spiega che il suo compito "non è tanto stare direttamente dentro ai Centri...il lavoro che gli faccio è di collegamento con il ministero dell'Interno soprattutto per trovare...poi...la possibilità di implementare il lavoro...e facciamo accordi sugli utili in genere...insomma ci si dividono un pò gli utili". Ad un suo collaboratore racconta invece cosa ha detto ai manager della cooperativa: "vi dico sinceramente... c'ho richieste da parte del ministero di apertura di altri centri e li sto dando ai vostri concorrenti".
BUZZI A CARMINATI - "I consiglieri comunali devono stare ai nostri ordini", è la perentoria affermazione pronunciata da Salvatore Buzzi, in una telefonata con Massimo Carminati, intercettata e registrata dai carabinieri del Ros. "Ma perchè dovrei stare agli ordini tuoi? Te pago!", replica Carminati dall'altro capo della cornetta. Poi l'intimidazione: "Dice, e se non rispetti gli accordi? Non rispetti gli accordi? Ma tu lo sai chi sono io? Ti ricordi da dove vengo?", sottolinea il leader dell'organizzazione, riferendosi ai trascorsi negli ambienti dell'eversione e della criminalità. Buzzi, ascoltando la minaccia, sorride. Carminati poi evoca "il rispetto". "Io gli accordi li rispetto - dice - ma dovresti rispettarli pure tu". Buzzi concorda: "Noi gli accordi li rispettiamo anticipati. Non so quanti sono quelli che li rispettano in anticipo". E conclude, "abbiamo una grandissima credibilità".