Bologna, 21 marzo 2015 - "La verità illumina la giustizia": è lo striscione portato dai familiari delle vittime innocenti delle mafie in occasione della 20esima giornata della memoria e dell'impegno organizzata da Libera a Bologna. In 200 mila hanno sfilato a Bologna, rende noto Libera che ha promosso l'iniziativa. Tantissimi gli studenti che hanno sfilato in strada e moltissimi sono i gonfaloni dei Comuni che hanno aderito all'iniziativa. "Le mafie sono tornate forti - ha detto il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti - e dobbiamo dare una risposta tutti insieme". A piazza 8 Agosto dal palco sono stati letti i nomi delle 1.050 vittime delle mafie (GUARDA IL VIDEO).
Al corteo sono presenti il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e tutte e tre le sigle sindacali, Susanna Camusso della Cgil, Annamaria Furlan della Cisl e Carmelo Barbagallo della Uil. È presente anche il leader della Fiom Maurizio Landini. Dal palco hanno parlato anche Romano Prodi e Giancarlo Caselli. In migliaia i giovani delle associazioni, delle scuole e del mondo del volontariato che sfilano con le bandiere di Libera e inneggiando cori antimafia.
DON CIOTTI (VIDEO: la memoria sia impegno) - "Oggi con forza dobbiamo dire che le mafie e la corruzione sono due facce della stessa medaglia", ha detto durante la marcia il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti. Per don Ciotti "non si può andare avanti così, non si possono avere mezze leggi fatte di compromessi e giochi di equilibrio. Le mafie sono tornate veramente molto molto forti, non sono infiltrate ma radicate".
Il fondatore di Libera è arrivato in piazza Maggiore anticipando di pochi minuti il corteo per accogliere il presidente del Senato, Pietro Grasso, ed è subito bagno di folla: due ali di persone l'hanno accolto applaudendo e lui si è ferma a salutare i bambini di una scolaresca, fa foto di gruppo, firma libri e striscioni, visibilmente felice per l'accoglienza.
PIETRO GRASSO - Entusiasta della partecipazione, il presidente del Senato Pietro Grasso ha rivolto un invito a tutti a diventare "vittime viventi. Cioè vittime come Falcone, Borsellino e tutte le altre vittime che però possono reagire a questo sistema. Purtroppo loro lo possono fare soltanto ispirando la nostra azione, noi dobbiamo farlo con un'azione concreta". La seconda carica dello Stato ha ricordato che sono 20 anni che partecipa a questa manifestazione: "Mi fa piacere che si senta ancora questo desiderio di essere presenti per ricordare con una manifestazione d'impegno attraverso i valori di verità, di giustizia, di libertà per far sì che ognuno di noi diventi vittima vivente".
IL SINDACO MEROLA: "SIAMO LA CAPITALE DELL'ANTIMAFIA"
Siparietto Poletti-Camusso: dalla testa del corteo, la leader Cgil risale contromano il serpentone e incrocia il ministro del Lavoro. Tra i due baci e abbracci. Poi, prima di lasciarsi, il ministro si concede una battuta: "Vai dalla parte sbagliata", ride Poletti. "Lo sapevamo...", sorride di ricambio Camusso.
POLETTI - Il messaggio del ministrio del Lavoro è chiaro: "Il governo deve continuare a fare il lavoro che ha fatto sul piano della lotta alla corruzione". Poletti ha sottolineato la necessità di "migliorare le normative sui beni sequestrati" e fare questo percorso "insieme a tutta la società civile, Libera e a tutti quelli che continuano a dimostrare che c'è una bellissima Italia che queste cose le vuole e noi insieme a quell'Italia le facciamo". "Bologna - ha concluso il ministro - è una città che ha sempre dato un grande apporto alla libertà, alla democrazia e alla lotta alle mafie. E' una bellissima marcia - continua - un sacco di giovani: qui uno si carica, viene a fare benzina perché per fare le cose che dobbiamo fare serve una grande spinta e una grande spinta ce la danno solo gli italiani".
PRODI - "Spero sia una bella giornata per tutta Italia, non solo per Bologna. È una manifestazione importante, speriamo che aiuti le singole coscienze perché la lotta alla mafia va fatta tutti i giorni da tutte le persone", è l'augurio dell'ex premier Romano Prodi, che ha partecipato - leggendo anche dal palco alcuni nomi delle vittime di mafia - alla manifestazione di Libera. "È uno dei più grandi cortei che ho visto in città - continua l'ex premier - È bello che questo corteo sia grande, ma non misuriamolo nella grandezza, misuriamolo con lo spirito. È un corteo pieno di ragazzi, tanta gente diversa, a volte anche come ispirazione politica, che è qui per un contenuto etico".
BINDI - "Un messaggio di forza della legalità, coraggio e speranza all'Italia che deve rialzarsi da una stagione troppo lunga nella quale ha finito nell'accettare il ricatto della corruzione, dell'evasione fiscale, delle mafie - dice Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia - Qui ci sono i familiari delle vittime, bisogna ripartire da loro e ci dimostrano che per difendere la democrazia si può anche dare la vita". Alla domanda se il governo si sta impegnando per una migliore legge anti corruzione, Bindi ha risposto: "Ci stiamo provando ma bisogna anche fare quella sul falso in bilancio, sugli appalti, dobbiamo cambiare molte cose". Poi la battuta sulle dimissioni di Lupi: "Dobbiamo probabilmente cambiare molte cose, non solo i ministri, per tutto il settore dei lavori pubblici".