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Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti (Ansa)
Roma, 27 dicembre 2014 - Il 24 dicembre "svolta su Taranto, lavoro, delega fiscale, Inps mentre si chiudevano vertenze Termini Imerese e Meridiana. #lavoltabuona, #nonsimolla". Così, su Twitter, il premier Matteo Renzi torna sui provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri alla vigilia di Natale.
#24dic: svolta su Taranto, lavoro, delega fiscale, INPS mentre si chiudevano vertenze Termini Imerese e Meridiana #lavoltabuona #nonsimolla
— Matteo Renzi (@matteorenzi) December 27, 2014
Un "cinguettio" che ha scatenato una lunga serie di commenti da parte di altri utenti del sito di microblogging, a cui, a sua volta, il presidente del Consiglio ha risposto. "Veramente noi interveniamo pesanti anche sul risanamento ambientale", scrive a proposito del decreto Taranto; mentre a un altro che lamentava la riforma della legge elettorale, replica: "A gennaio siamo in seconda lettura al Senato, ormai ci siamo anche lì #lavoltabuona". Renzi fa anche sapere il 31 dicembre non ci sarà un Consiglio dei ministri: "Mi pare che abbiamo già dato alla vigilia di Natale". A chi gli chiede della riforma della giustizia amministrativa, in riferimento all'eccessiva durata dei processi, invece conferma che "è una delle priorità del 2015".
A un altro utente che lo incoraggia a proseguire con l'azione di governo, dice: "Sarà fatto! Andiamo avanti a testa alta". Quanto ai detrattori - prosegue - "si arrenderanno all'improvviso, quando non potranno più negare la realta'. Per adesso, noi, al lavoro!".
CGIL: PRONTI A NUOVI SCIOPERI - Intanto la Cgil fa sapere che sul Jobs Act non intende mollare. "Continueremo a lottare, a mobilitarci, a scioperare anche contro le aziende perché non può esserci uno che incassa e l'altro che subisce soltanto. Useremo la contrattazione e i ricorsi giudiziari in Italia e in Europa. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per ribaltare un'idea recessiva del lavoro", dichiara la leader Susanna Camusso a Repubblica. Quanto all'ipotesi di un altro sciopero generale chiarisce: "Vedremo, non escludo nulla. Valuteremo con la Uil e coinvolgeremo anche la Cisl".
"JOBS ACT INCLUDA GLI STATALI" - Sul Jobs Act arriva la richiesta di Maurizio Sacconi: "La riforma del lavoro deve essere applicata anche al pubblico impiego", ha detto il presidente del gruppo al Senato di Area Popolare Ncd - Udc. "L'estensione del Jobs Act ai nuovi assunti della pubblica amministrazione sarebbe una novità positiva per un settore che ha bisogno di una svolta in termini di efficienza e ricambio generazionale", è pure l'opinione dell'ex ministro per la PA, il presidente dell'Udc Gianpiero D'Alia. L'inclusione degli statali nei decreti attuativi, caldeggiata anche dal senatore di Sc Pietro Ichino al Corsera, è stata però negata, in serata, dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ad Affaritaliani taglia corto: "Tutta la discussione sulla legge delega è stata fatta sul lavoro privato e quindi non è applicabile al pubblico impiego". Sulla questione si accanisce anche il sottosegretario al ministero dell'Economia e deputato di Scelta Civica Enrico Zanetti: "Trovo francamente sconcertante questo affannarsi di alcuni ministri nel negare l'applicabilità del Jobs act al pubblico impiego". Una postilla su cui l'ondata di polemiche potrebbe allargarsi: di certo sarà l'esclusione dei licenziamenti collettivi dalle nuove norme a determinare, alla ripresa dei lavori parlamentari, il fulcro della battaglia.