Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Il legale che ha vinto il ricorso: "Ora lo Stato paghi"

L'avvocato Troiano: probabile stop anche per il prelievo agli assegni d'oro

Roma, 3 maggio 2015 - «LA SENTENZA della Consulta avrà effetti immediati e retroattivi. E probabilmente è destinata a influenzare anche l’attesa decisione sul contributo di solidarietà per le pensioni ‘d’oro’». L’avvocato Riccardo Troiano dello studio Orrick Herrington Sutcliffe ha patrocinato davanti alla Corte costituzionale, su iniziativa di Federmanager e Manager Italia, un pensionato di Palermo che aveva sollevato la questione della legittimità della mancata rivalutazione delle pensioni.

Avvocato, qual è il senso della sentenza?

«L’impossibilità di colpire con prelievi forzosi i trattamenti previdenziali per meri scopi di risanamento della finanza pubblica. Dopo averlo già fatto in passato per assegni di ammontare ben superiore, la Consulta non poteva non farlo in questa circostanza, in cui non solo si è colpita una platea enorme di persone, ma lo si è fatto per ben due anni. Pensioni di ammontare triplo del minimo, circa 1400 euro lordi e 1.000 – 1.050 euro netti, sono mezzi di sostentamento essenziale».

Quali effetti comporterà la sentenza e in che modo verrà eseguita?

«In quanto sentenza della Corte Costituzionale ha effetti immediati. E retroattivi. Inoltre, le pensioni già percepite per il 2014 e in corso di percezione nel corso del 2015 vanno ricalcolate. Si avrà un effetto di ‘trascinamento’ su tutte le annualità successive».

Ai pensionati non resta dunque che attendere fiduciosi?

«Se il legislatore interviene e prevede un meccanismo automatico di restituzione, basterà fare domanda e si otterrà la restituzione. Se il legislatore non farà niente, i pensionati potranno richiedere la restituzione all’Inps e, se l’Istituto dovesse negarla, faranno ricorso al giudice».

Questa sentenza potrà avere riflessi su quella riguardante il contributo di solidarietà sulle pensioni sopra i 90mila euro?

«Penso di sì. I principi che ne sono alla base sono riconducibili alla stessa decisione odierna. La sensazione è che però si sia trattato di una decisione molto difficile e controversa per gli effetti che potrebbe avere sulla finanza pubblica».

Claudia Marin