Roma, 8 febbraio 2016 - "Ma è vero che il partito azienda di Casaleggio fa firmare un contratto ai candidati a sindaco di Roma? 150 mila euro è quanto chiedono nel partito azienda se uno ha la malaugurata idea di pensare o dissentire? Siamo alla follia un insulto alla democrazia. Anche a livello amministrativo solo disastri. M5s non esiste è solo la Casaleggio associati. Se pensi paghi la penale se dissenti paghi e ti cacciano. Ecco la non democrazia a 5 stelle. Insomma uno vale uno, ossia nessuno vale niente tanto, a prescindere da chi voti, comanda e decide solo Casaleggio". E' quanto Alessia Rotta, deputata e componente della segreteria del Pd.
E gli fa eco il senatore del Pd Francesco Scalia che in una nosta scrive: "Il Movimento 5 Stelle è allo sbando. Dopo l'inchiesta a Quarto e la gestione improbabile dei rifiuti a Livorno, ora c'è l'idea di Casaleggio di commissariare di fatto il Movimento a Roma. Leggiamo sui giornali di un decalogo fatto firmare ai candidati sindaco per il Campidoglio, dove tra le altre cose, si impegnano a pagare 150mila euro di multa se dissentiranno dalla linea del guru. Tutti i candidati del M5S saranno soggetti a diktat e imposizioni decise nel segreto di una stanza. Se questa è la democrazia diretta che Grillo ha tanto sbandierato, c'è veramente da stare in guardia".
LA MULTA - Centocinquantamila euro di multa per chi disobbedisce: è la pena che Gianroberto Casaleggio ha messo per chi dissentirà, dopo le imminenti elezioni per il Campidoglio. Nel mirino un documento di tre pagine, pubblicato oggi dalla Stampa, relativo alla campagna per la scelta del nuovo sindaco di Roma. "Il candidato - si legge nel documento - accetta la quantificazione del danno d`immagine che subirà il M5s nel caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento dell`importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio". Il documento si articola in dieci punti e Gianroberto Casaleggio, attraverso la deputata M5s romana Roberta Lombardi, ha preteso che i candidati del M5s alle elezioni per il Campidoglio lo firmassero.
LA CONFERMA - "L'attacco al M5S continua. In un Paese dove arrestano un esponente del partito di governo al giorno il problema è sempre tutto quel che fa il M5S. Il dramma è un codice di comportamento a Roma che serve a far rispettare regole e programma. Possiamo rispondere solo mettendoci più impegno". Così Alessandro Di Battista su facebook conferma l'esistenza della clausola del regolamento varato ad hoc per le elezioni romane in cui si fissa in 150mila euro "la quantificazione del danno d' immagine" che potrebbe subire M5S "nel caso di violazioni" da parte del candidato delle "regole contenute nel codice".