Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Boschi: "E' la festa delle donne, votarono per la prima volta"

Sul tema insiste anche la socialista Pia Locatelli: "Il loro voto fu determinante perché la maggioranza degli uomini votò per la monarchia"

Il ministro Maria Elena Boschi arriva al Quirinale per il ricevimento (Ansa)

Roma, 2 giugno 2016 - A sottolineare che, oltre ai 70 anni della Repubblica, oggi si festeggia anche la prima volta del suffragio universale, con il voto alle donne, è il ministro Maria Elena Boschi. Che twitta: "Il 2 giugno è la festa della Repubblica, festa di tutti, festa delle donne che 70 anni fa votarono per la prima volta". La stessa Boschi, in un intervento sul Sole24ore, spiega meglio il suo pensiero: "Mi piace pensare che per le donne italiane questa Festa abbia un significato ancora più profondo, che la sentiamo ancora di più la 'nostra' festa. Le donne, come l'Italia intera, ebbero bisogno di scrivere la pagina fondamentale della Resistenza, per ritrovare la libertà, per passare da 'patriote invisibili' a protagoniste della scena nazionale", sottolinea.

E ricorda anche che le 'madri costituenti' furono "solo 21 su un totale di 556 deputati. Poche, ma decisive. Perché senza questa presenza non sarebbero stati scritti nella Costituzione, o non avrebbero avuto la stessa forza, i principi di parità che sono stati alla base della trasformazione non solo delle leggi, ma della vita, della cultura e del modo di essere degli italiani". Insomma, "non ha torto chi ha definito quella delle donne l'unica rivoluzione vincente del secolo scorso. Ma ogni donna lo sa, lo vive quotidianamente sulla propria pelle: il cammino non è affatto concluso: troppi ambiti continuano a essere pensati da uomini per uomini. Ma sappiamo - conclude Boschi - che da quel 2 giugno 1946 le donne anche in Italia partecipano e contano nelle scelte fondamentali per il nostro Paese".

Pia Locatelli (Newpress)QUESTIONE DI PARITA' - Da parte sua Pia Locatelli, capogruppo Psi alla Camera e presidente onoraria dell'Internazionale socialista donne, sottolinea che "oggi è una doppia festa: i settant'anni della Repubblica e i settant'anni del voto alle donne e fu proprio grazie al loro voto determinante che al referendum consultivo vinse la Repubblica, perché la maggioranza degli uomini votò a favore della monarchia". 

Per Locatelli "le donne, molte delle quali avevano contribuito alla caduta della dittatura fascista, combattendo nella Resistenza, smisero di essere considerate cittadine di serie B e le 21 elette nell'Assemblea costituente gettarono le solide basi della nostra democrazia, lasciando un segno fortissimo nella redazione della Carta costituzionale. Da allora si avviò  la lunga stagione delle battaglie democratiche per i diritti delle donne e per la parità. Molti passi avanti sono stati fatti dalla tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri, l'apertura della magistratura alle donne, il divorzio, il nuovo diritto di famiglia, la parità di trattamento sul lavoro, l'aborto. Ma molti ne restano da fare: fino a quando continueremo a sottolineare l'aumento delle presenze femminili nelle istituzioni, o a festeggiare l'elezione di una donna ai vertici di una grande azienda, indicandone in qualche modo l'eccezionalità, non ci sarà vera parità. Il prossimo traguardo è un'epoca in cui una Presidente della Repubblica donna o una Presidente del Consiglio non susciteranno alcuno stupore". 

L'OMAGGIO DEL PREFETTO -  Il prefetto di Milano Alessandro Marangoni, nel corso delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, ha dichiarato: "Il 2 giugno di esattamente 70 anni fa le donne italiane ebbero la possibilità di votare per la prima volta. Nell'Assemblea costituente furono elette 21 donne. E oggi rendiamo omaggio alla maturità e alla capacità che le donne hanno sempre dimostrato".