Lunedì 16 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Festa della Donna, perché si regala la mimosa

La giornata delle donne è festeggiata in tutto il mondo, ma solo in Italia la mimosa è il fiore simbolo delle lotte femministe: fu scelto in assemblea dalle attiviste dell'Udi, ecco perché

8 marzo, festa delle donne: una ragazza annusa un mazzetto di mimosa (Newpress)

8 marzo, festa delle donne: una ragazza annusa un mazzetto di mimosa (Newpress)

Roma, 7 marzo 2016 - Il rito della mimosa, che accompagna ogni Festa della Donna, dopo 70 anni ha perso molto del suo smalto iniziale. Ai bei tempi, nel boom degli anni '70, le ragazze giravano per strada l'8 marzo con i fiori nei capelli, e sembrava una sfida; ora i mazzetti di pallini gialli si vendono giusto ai semafori, acquistati quasi con disagio dai mariti distratti e accettati con altrettanto disagio dalle mogli disincantate, che magari poi la sera approfittano della data sul calendario per uscire in gruppo: nessuna rivendicazione, per carità, solo l'occasione di distrarsi con le amiche.

LA SCELTA IN ASSEMBLEA - Ma perché 70 anni fa fu scelta proprio la mimosa per ricordare la strage delle operaie commemorata nel giorno della festa della donna? Intanto va detto che l'usanza di regalare mimose è solo italiana,  mentre la giornata della donna si festeggia in tutto il mondo dal 1977. A decidere il fiore-simbolo delle lotte per la parità è stata, nel '46, un'assemblea dell'Udi,  Unione donne italiane. La decisione fu messa ai voti (in lizza c'erano, oltre alla mimosa, anemoni e garofani che si guadagnarono il secondo e terzo posto): vinse la mimosa perché era un fiore economico, l'unico che sboccia a marzo, quasi 'selvaggio' in molte parti d'Italia.  Ovvio che ora il business dell'8 marzo ha fatto salire alle stelle i prezzi del fiore, venduto praticamente solo in quel giorno anche per l'assenza di profumo e per il fatto che dura pochissimo.

LA STAFFETTA PARTIGIANA - Tra le attiviste che decisero per la mimosa c’era Teresa Mattei, ex partigiana molto battagliera anche negli anni successivi per i diritti delle donne. Insieme a Rita Montagna e Teresa Noce propose di adottare la mimosa e anni dopo, in un’intervista, spiegò: "La mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente". Anni dopo Teresa Mattei, morta nel 2013 a 92 anni, raccontò: "Quando nel giorno della festa della donna vedo le ragazze con un mazzolino di mimosa penso che tutto il nostro impegno non è stato vano".

LA SPIEGAZIONE 'ROMANTICA - Gli esperti del 'ditelo con i fiori' aggiungono una spiegazione più romantica: secondo gli Indiani d’America pare che i fiori della mimosa significhino forza e femminilità, quindi sono perfetti per la ricorrenza. Altri riportano che vicino alla fabbrica bruciata nel 1908 crescesse proprio un albero di mimosa, fiorito proprio in quei giorni.