Roma, 24 luglio 2015 – Cordoglio, ma anche polemiche per la tragedia della fabbrica di fuochi d'artificio esplosa oggi a Modugno, in provincia di Bari. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il "suo profondo dolore" per le vittime e si è augurato che "si faccia al piu' presto piena luce sulla dinamica dell'incidente".
POLETTI - L`impegno per la sicurezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori è ancora insufficiente. Lo afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. "Un incidente che, purtroppo, sta assumendo sempre più le dimensioni di una tragedia, con un elevato tributo di vite umane e di feriti gravi, non si può che rimanere sgomenti ed addolorati".
"In questo momento, voglio esprimere il mio cordoglio e la mia affettuosa vicinanza alle famiglie delle vittime ed ai lavoratori della fabbrica esplosa, insieme con la speranza che i feriti possano tornare alla loro vita normale. Nell'attesa di conoscere con chiarezza la dinamica dei fatti, dobbiamo purtroppo, ancora una volta, prendere atto - osserva Poletti - di come l'impegno per la sicurezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori, che pure in questi ultimi anni si è rafforzato ed ha anche dato risultati tangibili, sia ancora insufficiente”.
ANMIL - "Non può soddisfarci l'attenzione riservata soltanto ai numeri del fenomeno infortunistico, come accaduto recentemente con la presentazione del Rapporto annuale Inail". Lo dichiara il presidente dell`Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) Franco Bettoni.
"E' solo sottolineando quanto siano prevedibili ed evitabili, comprendendone le cause, che si possono evitare gli infortuni sul lavoro", osserva. "Che il settore pirotecnico sia uno tra i più rischiosi è immaginabile da tutti, ma quando la frequenza degli accadimenti diventa così elevata, significa che c`è una sottovalutazione dell'importanza dell'assoluto rispetto delle norme di prevenzione e di comportamenti corretti - aggiunge Bettoni - altrimenti non conteremmo negli ultimi tempi un numero così impressionante di morti in questo settore".
CAMUSSO - "Li chiamano costi, lacciuoli, burocrazia. Ma servono a farti tornare a casa! #nonsidevepiumoriredilavoro". Lo scrive il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, su Twitter
CISL - “Bisogna mettere fine a questa catena inaccettabile di incidenti e morti sul lavoro”: lo affermano in una nota la Cisl nazionale, la Cisl di Puglia-Basilicata e della provincia di Bari esprimendo “innanzitutto profondo cordoglio e sentimenti di forte vicinanza alle famiglie delle vittime del doloroso e gravissimo incidente avvenuto oggi nella fabbrica di fuochi d'artificio di Modugno”.
Per il sindacato, “i sistemi ispettivi devono essere immediatamente rispettati e mirati sulle attività ad alto rischio per le vite umane. Nella riforma della Pubblica amministrazione deve trovare priorità la collocazione delle risorse umane sulle attività di controllo, sulla salute e sicurezza sul lavoro e sulla tutela ambientale”. La Cisl nazionale, di Puglia-Basilicata e della provincia di Bari “si attiveranno affinché ministero del Lavoro, Regione, Prefetto e Sindaco realizzino nell'immediato queste operazioni”.
EMILIANO - “Si tratta probabilmente di una delle più grandi tragedie accadute in questo settore produttivo così importante per la nostra identità culturale”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che è stato a Modugno sul luogo della tragedia.
“Un dolore fortissimo - ha detto Emiliano - che ha la delega alla protezione civile - quello di dover accettare che persone straordinarie, che hanno donato negli anni tanta bellezza e tanta felicità a chi ha potuto ammirare la loro opera oggi abbiano perso la vita vittime del loro pericoloso lavoro». «I feriti e i familiari delle vittime - aggiunge - sentano l'affetto di tutta la Regione Puglia che si stringe attorno a loro in questo momento di dolore”.
Emiliano si è soffermato a parlare con le forze dell'ordine dopo essersi addentrato nel perimetro di sicurezza, lungo il viale di accesso dell'azienda. Fuori dalla fabbrica ci sono ancora familiari ed amici di alcuni lavoratori che attendono disperati notizie sui loro cari. Folta la presenza di indiani che cercano di sapere di alcuni loro connazionali impiegati nell'impianto per poter comunicare notizie alle famiglie o ai congiunti anche nel loro Paese di origine.