Roma, 1 giugno 2017 - Si chiamava Ayse Deniz Karacagil, ma tutti in Turchia la conoscevano come Cappuccio Rosso. In Italia era diventata un volto noto per tutti gli appassionati di fumetti perché Zerocalcare l'aveva inserita tra i protagonista del suo 'Kobane Calling', l'album in cui aveva raccontato la resistenza curda contro i tentativi di avanzata dello Stato Islamico (Isis). Ayse aveva 24 anni ed è stata uccisa due giorni fa in una sparatoria vicino a Raqqa. Ad annunciarlo in un lungo post su Facebook è stato lo stesso Zerocalcare, che ricorda come questa giovanissima combattente fosse stata condannata a 100 anni di carcere dallo stato turco per le proteste legate a Gezi Park del 2013.
La notizia della sua morte ha avuto largo spazio sui media turchi che, a seconda dello schieramento pro o contro Erdogan, l'hanno definita "terrorista" o "attivista". Dopo essere stata arrestata ed aver passato quattro mesi in carcere, Ayse Deniz Karacagil si era unita al Ypj, la divisione femminile delle milizie curde siriane che per mesi hanno protetto i confini dell’Europa dall’avanzata via terra dell'Isis, mentre molti osservatori internazionali puntavano il dito contro la Turchia accusata di aver avviato un'oscura collaborazione con il califfo Al Baghdadi in chiave anti curda.
E proprio ieri il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha ribadito l'invito ai Paesi europei a non armare i curdi siriani del Pyd-Ypg, ritenuti terroristi da Ankara, ma alleati da Europa e Usa. "Il fatto che alcuni Paesi europei armino il Pyd-Ypg è preoccupante, c'è bisogno che facciano marcia indietro perché quelle armi possono essere usate contro chiunque", ha detto.