Roma, 11 ottobre 2017 - Furioso scambio di tweet al veleno tra Vladimir Luxuria e Asia Argento. Tema? Lo scandalo sessuale che oltreoceano si è abbattuto su Harvey Weinstein e che, oltre a dive planetarie come Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow, ha avuto un risvolto italiano dopo la confessione di Asia Argento, che ha raccontato di essere stata costretta a un rapporto di sesso orale con il produttore quando aveva 21 anni.
"Cara Asia, avresti dovuto dire di no a Weinstein", scrive Luxuria senza girarci troppo attorno. E soprattutto - sottolinea l'ex parlamentare - la Argento ha sbagliato ad aver accettato, dopo quell'episodio, di fare sesso con l'uomo nei 5 anni successivi. Fulminea e piccata la risposta della figlia del regista horror: "Evidentemente non sei mai stata violentata, che delusione".
#AsiaArgento avrebbe dovuto dire NO a #Weinstein come hanno fatto altre attrici, le donne devono denunciare lo diceva lei a Amore Criminale!
— vladimir luxuria (@vladiluxuria) 11 ottobre 2017
E la controreplica, sempre sullo stesso tono:
.@AsiaArgento cara Asia sai quanto ti stimo ma non sono d'accordo: anche io ho ricevuto proposte non forzate ma ho detto NO, un semplice NO
— vladimir luxuria (@vladiluxuria) 11 ottobre 2017
Poi Asia sottolinea che le proposte di Vladimir erano non forzate, e Luxuria chiede: "Ci hai fatto un film con uno che ti ha violentata? No, cara, non ci credo, non ne avevi bisogno, hai talento per rifiutare". E proprio rispetto a quel film, Asia rivela che in quella pellicola descriveva la violenza subita, nei minimi particolari. "Molte donne hanno visto la scena e mi hanno chiesto se fosse riferita a lui" ha spiegato l'attrice. "Anche Weinstein si è riconosciuto e mi ha scritto in un messaggio: 'Ah ah, molto divertente!', ma poi si è scusato per ciò che era successo". E anche qui la replica di Luxuria è immediata: non avrei mai accettato di farmi produrre dal mio aguzzino...
Il film, girato un anno e mezzo dopo la violenza sessuale denunciava il trauma che ho vissuto nei minimi dettagli.
— Asia Argento (@AsiaArgento) 11 ottobre 2017
io non avrei mai accettato di farmi produrre dal mio aguzzino
— vladimir luxuria (@vladiluxuria) 11 ottobre 2017
Del resto una polemica di questo tipo era inevitabile, visto che il bubbone esploso sulla condotta di Weinstein riporta i racconti delle Vip tutti al passato: molti si chiedono come mai queste star - e anche i loro famosissimi compagni - siano state zitte per anni. Stando al racconto del Times, per la verità, Brad Pitt, all'epoca compagno di una Gwyneth Paltrow poco più che ventenne, minacciò Harvey Weinstein, il quale intimò la Paltrow di non fare dichiarazioni a nessuno di quanto avvenuto. "Ero pietrificata", racconta la Paltrow al Times, "ero poco più che una ragazzina". Una fonte vicina a Brad Pitt conferma quanto avvenuto a "People". Di denunce, però, neppure l'ombra.
Qualcuno ora prende pubblicamente le difese delle donne violentate o molestate: ecco il video di Mark Ruffalo.
Il battibecco va avanti, i tweet si moltiplicano. E non solo tra le due attrici. Sono i social che letteralmente esplodono di commenti, prese di posizione, citazioni, esempi. Asia Argento conclude esternando la sua tristezza, sostenendo che in America ora - seppure tardivamente - tutti o quasi sono contro Weinstein mentre qui la polemica si riverbera su di lei.
Solo in Italia vengo considerata colpevole del mio stupro perché non ne parlai quando avevo 21 anni ed ero terrorizzata. Sono delusa, triste
— Asia Argento (@AsiaArgento) 11 ottobre 2017
Certo, il tema si presta a domande accavallate. Perché le donne non denunciano gli stupri? Come riescono a rimuovere, se non dimenticare, e andare avanti? Perché la società (ma più gli uomini) tende sempre a sottolineare, nei casi di violenza, un eventuale 'do ut des', quasi a dimostrare che se si accetta un ricatto si diventa in qualche modo co-responsabili? E se la violenza non è eclatante, perché le donne hanno tanta paura di passare per 'piagnucolose' se denunciano?