Miami (Florida), 7 settembre 2017 - Ha già devastato i Caraibi e ora marcia minaccioso a Nord-Ovest. L'uragano Irma, trascinato da venti che sfiorano i 300 km orari, non accenna a diminuire la sua intensità: resta di categoria 5, ovvero la massima, puntando dritto su Cuba e Santo Domingo, che saranno colpite nelle prossime ore, e sulla Florida, dove è atteso domenica. Ci si prepara al peggio.
Sale il bilancio delle vittime: ora sono almeno 13, dopo che tre morti sono stati accertati nelle Virgin Islands, territorio statunitense che sta subendo "danni catastrofici", come spiegato dal governatore. Tra le vittime un bambino di due anni. Anche il presidente Trump ha espresso "preoccupazione".
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GRAFICO La ricostruzione in 3D dell'uragano
Intanto incombono altre due tempeste, elevate nella notte a livello di uragani, Jose che arriva dall'Oceano, e Katia, che imperversa nel golfo del Messico. Secondo l'Onu Irma potrebbe colpire 37 milioni di persone e il Fmi si dice pronto a aiutare i Paesi coinvolti.
Uragano Irma, dove e quando: ecco il percorso stimato
[IRMA] Saint Martin dans le mur de l'oeil subit les effets de l'ouragan IRMA #iram #ouragan #SaintMartin (Source : Rinsy Xieng) pic.twitter.com/e2j7e9KtOu
— RCI Guadeloupe (@RCI_GP) 6 settembre 2017
CARAIBI SPAZZATI VIA - Le due piccole isole francesi di Saint Martin e Saint Barthelemy, nel Mar dei Caraibi, sono state quasi completamente distrutte dalla furia di Irma. Qui le vittime sono almeno 4. Anche la piccola isola di Barbuda è ridotta a un cumulo di macerie: nove edifici su 10 sono andati distrutti. Tre i morti, tra cui un bimbo di appena due anni ha perso la vita mentre con la sua famiglia cercava di fuggire da casa. Una vittima si conta ad Anguilla. E Irma ha raggiunto anche il nord del territorio americano di Porto Rico, dove vivono 3 milioni di abitanti: circa la metà della popolazione si trova già senza elettricità. 50.000 persone sono rimaste senza acqua mentre 14 ospedali continuano a funzionare solo grazie a generatori di corrente di emergenza.
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CUBA, STATO DI EMERGENZA - A Cuba l'esercito ha dichiarato lo stato di emergenza nelle province orientali di Guantanamo, Santiago de Cuba, Granma, Holguin, Las Tunas, e in quelle centrali di Camaguey, Ciego de Avila e Villa Clara per il passaggio dell'uragano previsto nelle prossime ore. Le autorità cubane hanno iniziato l'evacuazione di 36.000 turisti stranieri dalle costa orientale.
FLORIDA, ALLERTA MASSIMA - E l'uragano resta sulla rotta della Florida, dove dovrebbe arrivare nel fine settimana. Due centrali nucleari sono pronte a chiudere mentre è già scattata la macchina dell'evacuazione nelle isole Keys e in alcune zone di Miami. Si temono devastazioni superiori a quelle del 1992 causate dall'uragano Andrew. Nell'ordinare a cittadini e turisti (100 mila persone) di lasciare Miami Beach, il sindaco ha parlato di "uragano nucleare". "Ci stiamo preparando ad un impatto diretto di Irma nel nostro stato - avverte il governatore Rick Scott -. Non sedetevi aspettando che la tempesta arrivi". La popolazione ha fatto scorta di cibo e gli scaffali dei supermercati, oltre alle pompe di benzina, hanno esaurito la merce. "La contea di Miami deve prepararsi al peggio, ad alluvioni e a venti in grado di minacciare la vita di molte persone", ha detto Scott, intervenendo nuovamente, poche ore dopo. "Stiamo cercando di rifornire il più possibile le pompe di benzina per permettere a tutta la gente che dovrà evacuare di poterlo fare. E abbiamo bisogno di almeno 17 mila volontari", ha continuato. Il governatore ha affermato che la tempesta sarà "peggiore del previsto".
NEL MIRINO ANCHE LA GEORGIA - E ora l'uragano Irma preoccupa anche lo stato della Georgia, a nord della Florida. Le autorità locali hanno infatti ordinato l'evacuazione immediata di Savannah (la città resa famosa da Via col Vento) e gli altri centri costieri.
TRUMP - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non ha nascosto la propria preoccupazione per l'avvicinarsi dell'uragano alle coste della Florida. "Siamo molto preoccupati, lavoreremo molto duramente" ha detto Trump, parlando dallo Studio Ovale. "Pensiamo di essere preparati nel modo migliore possibile". "Anche la Florida è pronta come si può essere per qualcosa di simile, ora è solo una questione di cosa succederà" ha detto Trump, concludendo: "Siamo con la gente della Florida".