Washington, 10 febbraio 2017 - Dopo aver incassato, piuttosto male, la decisione della Corte d'Appello contraria al bando sugli immigrati, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra aver cambiato posizione sulla politica di 'una sola Cina': nel corso di una telefonata con il presidente cinese Xi Jinping ha concordato di 'onorare' quella linea politica. In pratica The Donald ora si è detto d'accordo sul principio che vieta a Paesi terzi di avere relazioni diplomatiche con l'isola di Taiwan, considerata da Pechino una provincia 'ribelle' della Cina. A dicembre Trump aveva fatto infuriare Pechino parlando al telefono con la presidente di Taiwan e affermando che gli Usa non fossero costretti a seguire la politica che accoglie la versione cinese secondo cui esiste una sola Cina di cui Taiwan fa parte.
La telefonata fra i due leader è stata la prima dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca, il 20 gennaio. La tv ufficiale cinese riferisce che Xi Jinping ha elogiato il riconoscimento da parte del presidente americano del cruciale principio dell' "unica Cina". Gli Stati Uniti hanno rotto nel 1979 le relazioni diplomatiche con Taiwan e hanno riconosciuto il regime comunista della Cina continentale come l'unica autorità legittima cinese. Ma Washington continua ad avere scambi commerciali con Taiwan a cui vende inoltre armamenti.
LA REAZIONE DI TAIWAN - "Mantenere buone relazioni Taiwan-Usa e" con la Cina "compie il nostro interesse nazionale ed è fondamentale per la pace e la stabilità regionali", ha dichiarato da parte sua il portavoce della presidenza taiwanese, Alex Huang.
LE COLONIE ISRAELIANE - The Donald si mostra prudente anche sulla questione israeliana: "Non penso che andare avanti con gli insediamenti sia un bene per la pace", dice chiaro e tondo il presidente Usa in un'intervista ad 'Israel HaYom' che la pubblicherà domenica in vista dell'incontro a Washington con Netanyahu lunedì prossimo. Sul trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, Trump ha risposto: "Ci sto pensando. Sto studiando la questione e vedremo cosa accadrà. Non è una decisione facile. È stata discussa già da anni. Nessuno ha voluto realizzarla, io ci penso in maniera molto seria".