Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Trump, nuove accuse: "Chiese di insabbiare il Russiagate"

Nuove rivelazioni dei media sul presidente Usa. Si allunga l'ombra dell'impeachment. Lui: "Nessuno trattato peggio di me". Putin: "Pronti a pubblicare il testo dell'incontro tra Trump e Lavrov"

Donald Trump e James Comey (Ansa)

Donald Trump e James Comey (Ansa)

Washington, 17 maggio 2017 - Nuova e potenzialmente devastante rivelazione su Donald Trump, mentre ancora infuria la bufera per le informazioni 'top secret' passate ai russi. Secondo il New York Times, lo scorso febbraio, il presidente statunitense chiese all'allora il direttore dell'Fbi James Comey di porre fine all'indagine sui legami tra Mosca e l'ex consigliere di sicurezza nazionale della Casa Bianca Michael Flynn, costretto poi a dimettersi - dopo appena 24 giorni dalla nomina - proprio perché travolto dal Russiagate sul quale proprio Comey stava indagando. 

A supporto di quanto scrive, il New York Times cita un memorandum dell'ex capo del Bureau nel quale viene descritta la richiesta di Trump avvenuta nello Studio Ovale. Se confermata, la notizia potrebbe rappresentare una conferma di "intralcio alla giustizia", spalancando le porte all'impeachment, ovvero alla messa in stato di accusa del presidente. Comey, nel documento, sostiene che Trump gli ha chiesto di "lasciar correre" su Flynn. "E' una brava persona. Lascialo andare", avrebbe detto il presidente. 

SCHEDA Cos'è l'impeachment e come funziona

Il rapporto di Comey ha generato allarme a Washington e sollevato domande su Trump e una sua presunta volontà di interferire in un'indagine federale. La Casa Bianca ha smentito rapidamente questa versione dei fatti, affermando in una dichiarazione che "non è un ritratto veritiero o accurato della conversazione tra il presidente e il signor Comey".

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Lo stesso presidente si è lasciato andare a uno sfogo. "Nessun politico nella storia è stato trattato peggio e più ingiustamente di me", ha detto Trump parlando ai giovani cadetti della Guarda Costiera Usa a New London, in Connecticut, puntando ancora una volta il dito contro i media. "Non smetterò mai di combattere per voi - ha detto - non sono stato eletto per servire i media di Washington".

La nuova rivelazione arriva in una settimana già tumultuosa per Trump, che martedì scorso ha deciso di licenziare lo stesso Comey, colpevole, a suo dire, di non aver fatto un buon lavoro. A questo si aggiunge la notizia che il presidente avrebbe rivelato informazioni top secret sullo Stato islamico al ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e al suo ambasciatore a Washington, Serghei Kilsyak, ricevuti alla Casa Bianca il 10 maggio.

PUTIN - E su quest'ultimo caso è intervenuto il presidente russo Vladimir Putin, oggi a Roma per incontrare il premier Paolo Gentiloni. "In Usa si sta sviluppando una specie di schizofrenia politica - ha dichiarato Putin - Se l'amministrazione Usa è d'accordo noi siamo disposti a pubblicare il testo dell'incontro fra il presidente e Serghei Lavrov: è impossibile immaginare una bufala del genere". "L'attività di Trump non è affar nostro, spetta al popolo americano", ha poi aggiunto il capo del Cremlino, che ha però sttolineato come i politici americani che fomentano "sentimenti antirussi" siano o "stupidi" o "pericolosi". Coloro che "stanno destabilizzando la situazione politica interna americana usando slogan antirussi - ha detto Putin - o non capiscono che stanno portando questa cosa senza senso dalla propria parte, e quindi sono semplicemente stupidi, oppure capiscono tutto e allora sono persone pericolose e corrotte".