Giovedì 26 Settembre 2024

Teheran, spari dentro al Parlamento e al mausoleo di Khomeini: morti e feriti

Rivendicazione Isis. Quattro ostaggi catturati. La rabbia dei deputati: "Morte all'America e all'Arabia Saudita". Khamenei: petardi non avranno conseguenze

A sinistra l'attacco al mausoleo. A destra testa di cuoio in Parlamento (Twitter/LaPresse)

A sinistra l'attacco al mausoleo. A destra testa di cuoio in Parlamento (Twitter/LaPresse)

Teheran, 7 giugno 2017 - Attacco coordinato a Teheran al Parlamento e al mausoleo dell'imam Khomeini alle porte della capitale iraniana, rivendicato dall'Isis. I terroristi hanno fatto irruzione all'interno del Parlamento catturando degli ostaggi e contemporaneamente un commando ha agito al mausoleo, lungo la strada che conduce all'aeroporto internazionale. Il bilancio, ancora provvisorio, è di almeno 12 morti e una quarantina di feriti.

Secondo varie fonti, due commandi di tre o quattro terroristi ognuno sono entrati quasi contemporaneamente in azione in mattinata: al mausoleo di Khomeini due di loro si sono fatti saltare in aria, dopo aver aperto il fuoco contro le persone che si trovavano lì. Un altro si sarebbe ucciso, secondo fonti di stampa iraniane, ingerendo una capsula di cianuro, mentre un quarto sarebbe stato catturato vivo. Tra i civili ci sarebbe almeno un morto, un giardiniere.

Allo stesso tempo al Parlamento il commando, entrato dall'ingresso principale travestito da donna con il chador, ha iniziato a sparare con fucili automatici kalashnikov e pistole contro guardie di sicurezza, parlamentari e visitatori. Uno dei terroristi si è inoltre fatto saltare in aria, innescando la cintura di esplosivo che aveva indosso. Gli altri tre sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. 

IL VIDEO CHOC

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A Teheran sono entrati in azione diversi gruppi di terroristi, ma soltanto due sono riusciti a portare a termine gli attacchi. Lo ha riferito il ministro iraniano dell'Intelligence, Mahmoud Alavi, aggiungendo che gli altri attacchi sono stati sventati dalle forze di sicurezza che hanno anche effettuato numerosi arresti.

FOCUS L'attentato dell'Isis al 'nemico' Teeran - di LORENZO BIANCHI

Nel Parlamento è esplosa la rabbia dei deputati iraniani, che hanno detto: "Morte all'America. Morte al suo servo, l'Arabia Saudita". Riunito il gabinetto di sicurezza del governo. La situazione all'interno del Parlamento iraniano è sotto controllo e l'attacco ha causato danni minori di quelli previsti, grazie alle forze di sicurezza "pienamente in grado di gestire gli aggressori codardi", ha detto il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, che ha presieduto una seduta a porte chiuse mentre all'esterno dell'aula si svolgeva l'attacco terroristico. Per Larijani "l'attacco dimostra che i terroristi hanno l'Iran come obiettivo" perché "l'Iran è un hub attivo ed efficace nella lotta al terrorismo".

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KHAMENEI: PETARDI, NON AVRANNO CONSEGUENZE - "I terroristi saranno presto eliminati con l'aiuto di Dio". Lo ha detto la Guida suprema iraniana, ayatollah Sayyed Ali Khamenei, che definisce gli attacchi Isis "petardi che non avranno alcuna influenza sulla volontà del popolo" iraniano. Per il presidente Hassan Rohani "gli attacchi a Teheran renderanno l'Iran più unito e determinato nella lotta contro il terrorismo". 

CONDANNA DI RUSSIA E USA - "Non sono altro che attacchi terroristici e come tali vanno condannati nel modo più netto", commenta il Cremlino. "Enfatizzano la necessità di unire i nostri sforzi contro il terrorismo e in particolar modo contro lo Stato Islamico", ha detto il portavoce di Putin Dmitri Peskov. E la condanna arriva anche dagli Stati Uniti, tramite la portavoce del dipartimento di Stato Usa, Heather Nauert. "Non c'è posto per la depravazione del terrorismo in un mondo pacifico e civilizzato".