Roma, 17 agosto 2016 - Da Piero Pelù a Romina Power, le scie chimiche hanno molti 'fan' in Italia, ma ora a smascherare la bufala più dura a morire ci ha pensato una rivista scientifica.
La leggenda metropolitana vuole che le tracce lasciate dagli aerei nel cielo siano in realtà dovute a fantomatici esperimenti con agenti chimici o batteriologici. Una teoria che affascina soprattutto i patiti delle teorie del 'complotto', e che ora sbatte contro i ricercatori della University of California Irvine i quali hanno dato una spiegazione perfettamente razionale.
Gli esperti hanno mostrato quattro foto tra le più popolari tra i complottisti a 77 ricercatori specializzati nello studio dell'atmosfera, chiedendo anche se nelle loro ricerche avessero mai trovato qualche segno di possibili 'manipolazioni'. Settantasei esperti hanno risposto no alla seconda domanda, con una che invece ha affermato di aver trovato una volta un livello eccessivo di bario, un elemento comunque innocuo, in una zona con poco bario nel terreno.
Le foto, secondo la letteratura scientifica, potevano invece essere spiegate con il fenomeno della condensazione del vapore acqueo intorno ai residui della combustione degli aerei.
Anche l'immagine più famosa tra i complottisti, che ritrae scie 'intermittenti' che dovrebbero essere la prova che gli aerei 'spruzzano' le sostanze a intervalli, per il 100% degli intervistati può essere spiegata con il passaggio dell'aereo da una zona più umida a una più secca, con la scia che quindi si dissipa più velocemente.
Nacquero nel 1996 le prime teorie cospirazioniste sulle scie chimiche. Negli Usa alcuni gruppi iniziarono ad accusare l'aereonautica militare di usare gli aerei per diffondere 'sostanze non identificate' nell'atmosfera per il controllo del clima. Nel corso del tempo il numero di questi fantomatici esperimenti sarebbe aumentato, provocando l'aumento di malattie nella popolazione generale, da quelle cardiache all'autismo passando per i disturbi neurologici