Domenica 29 Dicembre 2024
GIAMPAOLO PIOLI
Esteri

Trump-Putin, mini intesa. "Tregua parziale in Siria"

Incontro al G20. Ma restano divisioni sulla Corea

Vladimir Putin e Donald Trump (Lapresse)

New York, 8 luglio 2017 - SI SONO incontrati per due ore e 16 minuti. Quattro volte il tempo previsto. Le cose non dette, come l’accusa a Mosca di aver interferito nelle elezioni Usa, alla fine non sono rimaste sottopelle. Trump le ha sollevate proprio all’inizio dell’incontro anche se Putin è tornato a negare ogni coinvolgimento. Ma le calorose e ripetute strette di mano fra il presidente americano e quello russo al G20 di Amburgo hanno trasmesso da subito un senso di ottimismo. Il bottone del reset questa volta potrebbe iniziare a funzionare. Dalla Germania sembra prendere il via una nuova pagina nei rapporti russo americani dopo il lungo gelo .    «SONO molto onorato di incontrarla di persona – ha detto Trump –. Non vedo l’ora che accadano un sacco di cose positive per gli Usa e per la Russia». E Putin ha ricambiato: «Anch’io sono felice di conoscerla, le telefonate non sono mai sufficienti; se vogliamo risolvere i problemi bilaterali e le più importanti questioni dell’agenda internazionale, servono incontri personali». Per il primo atteso faccia a faccia Putin e Trump hanno voluto nella stanza solo il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato Tillerson più gli interpreti. Si sono sempre chiamati «Mr President», mai per nome. Un summit esplorativo, schietto, tutto politico. Nessuno ha preso appunti per sentirsi più liberi di dare ciascuno la propria interpretazione sui risultati. Quando Melania Trump è entrata nella stanza dopo oltre un’ora per ricordare che erano in ritardo per la foto di gruppo, i due hanno continuato a parlare per altri settanta minuti facendo aspettare tutti quanti.   IL ‘PRINCIPE delle spie’, con oltre vent’anni d’esperienza ai vertici della Russia, e il ‘re del negoziato’, neofita della politica, non hanno voluto portare alcun dossier specifico nella stanzetta di Amburgo tra mazzolini di fiori azzurri e bianchi, ma solo conoscersi in fretta e individuare le priorità sulle quali iniziare a cooperare guardando avanti. A giudicare dal lunghissimo tempo speso insieme, Putin e Trump si sono piaciuti subito. La sintonia, pur tra le differenze, è stata immediata. «Si è stabilita fin dall’inizio una chimica positiva», ha detto Tillerson mentre Lavrov ha parlato di «atmosfera costruttiva». L’ultimo incontro tra il capo del Cremlino e Obama nel settembre del 2016 era durato meno di 12 minuti ed entrambi erano rimasti in piedi. È stato sempre Tillerson a rivelare che Trump all’inizio del confronto ha pressato Putin sull’interferenza russa nelle elezioni americane del 2016. Il capo del Cremlino è tornato a negare ogni interferenza e ha chiesto le prove dell’intelligence per poterle esaminare. Trump ha «accettato» la sua giustificazione ma ha concordato di creare immediatamente con Mosca una sorta patto di non interferenza che dovrà valere anche nei confronti di altri Paesi vittime di cyber attacchi. Insomma Trump non avrebbe alcuna intenzione di procedere a rappresaglie anche se il Senato Usa ha appena approvato quasi all’unanimità nuove sanzioni contro Mosca.   SULLA SIRIA il Cremlino e la Casa Bianca hanno sottoscritto insieme alla Giordania un patto per il completo cessate il fuoco nel Sud Ovest, mentre si sta parlando anche di una no fly zone per tutelare le conquiste delle varie forze in campo in relazione al controllo dei territori sottratti all’Isis.Rispondendo a una richiesta di Mosca, Trump ha nominato ieri Kurt Wolker (già ambasciatore Usa alla Nato con Bush e Obama) come rappresentante americano per l’Ucraina che prenderà subito parte ai negoziati con Parigi, Berlino, Mosca e Kiev per il rispetto degli accordi di Minsk.

UNA DIVISIONE molto forte rimane però sulla Corea del Nord. «Non la pensiamo allo stesso modo – ha detto Tillerson –. Non siamo favorevoli a mantenere lo status quo e a congelare la situazione attuale. Siamo disposti invece a discutere un piano di graduale riduzione atomica per stabilizzare e denuclearizzare la penisola coreana». Ma di questo Trump parlerà oggi nel summit col cinese Xi. Rispetto ai vertici di Taormina e della Nato, quello di Amburgo, dopo il positivo incontro con Putin, sembra davvero un altro Trump.