Parigi, 5 maggio 2017 - A poche ore dal voto, il terrorismo si riaffaccia sulla campagna elettorale delle presidenziali francesi. L'Isis ha fatto pervenire ieri all'edizione francese del magazine Rumiyah un messaggio in cui lancia un appello ad uccidere "i candidati al ballottaggio in Francia e il personale dei seggi. Non dimenticate il vostro dovere di musulmani - è scritto ancora nel documento - scegliete un candidato per ucciderlo, e un seggio per darlo alle fiamme". Il ministero degli Interni, che aveva già predisposto imponenti misure di sicurezza, 7500 militari e 20 mila fra gendarmi e poliziotti, ha intensificato i controlli.
Ieri per l'ultimo giorno di campagna elettorale i due concorrenti per l'Eliseo hanno visitato due cattedrali gotiche: Emmanuel Macron quella di Rodez nel sud della Francia, fra Tolosa e Clermont-Ferrand, Marine Le Pen quella di Reims, a nord di Parigi. Una pausa di raccoglimento davanti a due grandiosi monumenti, "simbolo del cristianesimo, della nostra cultura e della nostra storia millenaria", ha commentato Macron. La "pausa" di Marine Le Pen è stata piuttosto movimentata: lanci di uova, fischi e grida ostili, com'era avvenuto anche il giorno precedente durante la visita in Bretagna.
Da ieri sera a mezzanotte, silenzio totale in attesa del voto di domenica: nessun comizio, nessuna dichiarazione. Anche i sondaggi sono vietati. Gli ultimi diffusi ieri dagli istituti Elabe e Ispsos danno rispettivamente Macron al 62 e al 61,5 per cento, e la leader del Fronte Nazionale al 38 e al 38,5. Il distacco si è allargato dopo il dibattito televisivo che ha mostrato la Le Pen in difficoltà: niente sembra più ostacolare la vittoria del candidato di "En Marche". La stessa Marine Le Pen pare rassegnata: "quale che sia l'esito del ballottaggio - ha detto - avrò ottenuto una vittoria ideologica. Abbiamo cambiato tutto dando vita ad una gigantesca forza di partito che ha saputo imporre una revisione della politica francese".
Ieri sera Emmanuel Macron è partito per Le Touquet, la città del nord affacciata sulla Manica in cui sua moglie Brigitte possiede una villa. Marine Le Pen si è trasferita invece nel suo bastione elettorale di Hénin-Beaumont, sempre a nord, a un centinaio di chilometri da Le Touquet. In caso di vittoria Marine festeggerà al Bois de Vincennes di Parigi. Macron invece darà appuntamento ai suoi sostenitori sulla Esplanade del Louvre, davanti alla Piramide di vetro di Ieoh Ming Pei. Avrebbe preferito la Tour Eiffel, ma il sindaco Hidalgo ha rifiutato perché la settimana prossima saranno sul Champ-de-Mars gli inviati del Cio per esaminare la candidatura di Parigi alle Olimpiadi 2024. Attento anche ai minimi dettagli, Macron ha scartato Place de la Concorde perché tradizionale luogo di festeggiamenti della destra (Chirac, Sarkozy) e Place de la Bastille perché simbolo delle vittorie della "gauche" (Mitterrand, Hollande).
Se verrà premiato dalle urne, Macron si metterà subito in marcia: s'insedierà all'Eliseo entro l'11 maggio e preparerà l'organigramma del nuovo governo. Sa già, ma si guarda bene dal dirlo, chi sarà il primo ministro: potrebbe trattarsi di un uomo (si fanno i nomi dell'attuale ministro della difesa Jean-Yves Le Drian, di Richard Ferrand e di Edouard Philippe), o di una donna (Ségolène Royal, Sylvie Goulard, Anne-Marie Idrac o l'ex presidente della Confindustria francese Laurence Parisot). "In ogni caso sarà qualcuno che avrà competenza ed esperienza per guidare una maggioranza", ha precisato. In seguito, a metà giugno, sia Macron che la Le Pen dovranno occuparsi delle elezioni legislative.