Londra, 5 giugno 2017 - Continuano gli arresti a Londra dopo l'attentato compiuto sabato notte tra il London Bridge e Borough Market. La caccia ai fiancheggiatori dei tre killer che hanno ucciso 7 persone, e che sono stati poi freddati dalla polizia, questa mattina ha portato a nuovo blitz della polizia in un quartiere est della capitale britannica. Sono state fermate altre persone dopo gli arresti di ieri, ma nella nottata sono state rilasciate tutte le dieci persone detenute. Sale la pressione sull'intelligence britannica: uno dei tre terroristi era noto l'intelligence britannica, sarebbe stato addiruttura ripreso in un documentario sull'integralismo islamico mentre srotolava una bandiera dell'Isis a Regent's Park.
I TERRORISTI - Quanto ai nomi dei terroristi uccisi, dopo ore di indagini Scotland Yard ha diffuso la loro identità: si chiamavano Khuram Butt e Rachid Redouane. Khuram Butt - classe '90, cittadino britannico nato in Pakistan - era considerato il capo della cellula che ha sferrato l'attacco. Ventisette anni di Barking, il quartiere nell'est di Londra dove ieri la polizia ha effettuato i primi raid, secondo il Telegraph è l'uomo che compare nel documentario di Channel 4 sull'integralismo islamico nel Regno Unito mentre srotola una bandiera dell'Isis a Regent's Park. Il capo dell'antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley sottolinea che Khuram Butt, uno dei terroristi dell'attacco a Londra, era "noto" alle forze di sicurezza ma non c'era prova che stesse pianificando un attentato.
Redouane invece aveva 30 anni (era nato il 31 luglio del 1986) e sosteneva di essere marocchino e libico. In passato, aggiunge Scotland Yard, aveva assunto anche un'altra identità facendosi chiamare Rachid Elkhdar, e sostenendo di essere nato il 31 luglio del 1991. A differenza di Khuram Butt, Rachid Redouane non era noto alle forze di sicurezza britanniche.
La polizia ha diffuso le immagini dei due terroristi, chiedendo a chiunque sia a conoscenza di dettagli di comunicarli agli inquirenti, in particolare riguardo ai luoghi frequentati e i movimenti effettuati nelle ore e nei immediatamente precedenti all'attacco di sabato notte.
Intanto sono state rilasciate tutte e 10 le persone fermate in questi giorni nelle indagini sui possibili fiancheggiatori dei tre terroristi. La polizia ha precisato che ogni accusa nei loro confronti è caduta. Il provvedimento è stato deciso dopo la conferma dell'identificazione dei tre killer.
LE PRIME VITTIME - In serata è stato diffuso il nome di una seconda vittima, dopo Christine Archibald, la prima identificata. Si tratta del 32enne James McMullan, residente ad Hackney, nell'est della capitale britannica. È stato ucciso dai tre terroristi mentre si trovava vicino a un pub di London Bridge. L'annuncio è stato dato dalla sorella Melissa McMullan, che ha parlato in lacrime alle televisioni. La polizia non lo ha ancora ufficialmente identificato perché si attende l'esame del coroner.
La prima di cui è stata diffusa l'identità tra le vittime dell'attentato si chiamava Christine Archibald, secondo quanto riferito dalla sua famiglia in una breve dichiarazione inviata alla Ctv, emittente del Canada, e rimbalzata poi sui media britannici. La giovane si era trasferita in Europa per il fidanzato, lasciando il Canada dove lavorava in un ospizio per senzatetto. Delle altre vittime, si sa che una è francese: secondo quanto ha comunicato il ministero degli Esteri d'Oltralpe si tratta di un uomo, Alexander, che lavorava in un bistro. Scotland Yard conferma che ci vuole tempo per identificare i morti perché diversi sono stranieri. Tra i dispersi c'è uno spagnolo di 39 anni che secondo testimoni avrebbe affrontato uno dei terroristi.
"UN TERRORISTA NOTO" - Intanto è sotto attacco dei media l'antiterrorismo britannico: le critiche arrivano dai giornali inglesi su come abbia gestito le informazioni di cui era in possesso sulla radicalizzazione dei giovani musulmani e su come costoro siano sfuggiti alla rete di prevenzione dell'intelligence. Secondo quanto riporta il Daily Mail, uno dei tre terroristi che sabato hanno seminato la morte a Londra, e che sono stati uccisi subito dopo l'attacco, era già noto alla polizia. L'uomo, un 27enne mususlmano per ora identificato solo conle iniziali 'Abs' o 'Abz', compare in un documentario di Channel 4 sull'integralismo islamico nel Regno Unito mentre srotola una bandiera dell'Isis a Regent's Park. Il giornale inglese definisce il presunto attentatore "padre di due bambini che aveva ingannato tutto il suo quartiere atteggiandosi a persona tranquilla, uno che giocava a pallone sul campetto vicino casa". Una sorta 'terrorista della porta accanto' (questo il titolo del documentario), dunque, che si stava però radicalizzando guardando i video su You Tube. Un suo amico lo aveva persino segnalato, telefonando al numero verde dell'antiterrorismo. La polizia era stata anche avvertita circa il sospetto che egli stesse radicalizzando addirittura i bambini, in un parco locale, due anni fa. Infine era apparso in uno documentario televisivo lo scorso anno dedicato ai jihadisti britannici. Il Daily Mail aggiunge che non "divulga il nome" del terrorista "su richiesta della polizia, per non interferire con le indagini".
VERSO LE ELEZIONI - L'attentato è avvenuto a pochi giorni da quello di Manchester, dove un kamikaze si è fatto esplodere al concerto di Ariana Grande, e a quattro dalle elezioni in Gran Bretagna. La campagna elettorale in Inghilterra ieri è stata sospesa ma oggi è ripartita. La premier conservatrice ha rilanciato la sua candidatura come la più credibile per gestire la Brexit, sostenendo, tra l'altro, che è giusto "sparare per uccidere i terroristi". Sulla May, però sono piovute critiche per i tagli fatti alla polizia quando era ministro dell'Interno. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha puntato il dito: "La May si dimetta".
La campagna del web per rinviare il voto.
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Le testimonianze: "Vittime sgozzate"
TRUMP - Nuovo intervento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha definito quello che è successo nella capitale britannica un "orribile attacco" e ha ammonito: "Questo spargimento di sangue deve finire. Questo spargimento di sangue finirà. Da presidente, farò tutto il necessario per impedire che questa minaccia si estenda fino alle nostre sponde". Trump ha sottolineato la sua "determinazione, più forte che mai, a proteggere gli Stati Uniti e i suoi alleati da un nemico codardo che ha dichiarato guerra alla vita innocente, da troppo tempo". Il capo della Casa Bianca è quindi tornato ad attaccare il sindaco di Londra, Sadiq Khan, che ieri aveva chiesto ai cittadini e ai turisti di restare "calmi e vigili", spiegando che le forze di sicurezza in città sarebbero state incrementate e che dunque "non c'è ragione di essere allarmati". E se Trump bolla come "scusa patetica" la 'non risposta' di Kahn alle sue critiche, il primo cittadino di Londra non cambia strategia nei suoi riguardi. "Nulla è cambiato da ieri - si limita a commentare a suo nome un portavoce - . Il sindaco è impegnato a occuparsi dell'attacco terroristico orribile e vile di sabato e a lavorare con la polizia, i servizi di emergenza e il governo al fine di garantire la sicurezza di Londra".