Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Attentato a Londra, i testimoni: "Una palla di fuoco"

Un forte boato, poi le fiamme: panico e fuggi fuggi generale nella stazione di Parsons Green. "Una donna portata in barella con il viso e le gambe bruciate"

Londrea, esplosione in metropolitana: una donna ferita al volto - Ansa

Londra, 15 settembre 2017 - L'incubo terrorismo scoppia alle 8,21 sulla linea verde della metropolitana di Londra affollata di pendolari. Esplode con alte fiamme un secchio di plastica, e il panico traspare dai racconti dei testimoni: "Una palla di fuoco ha avvolto la carrozza della metropolitana", digitano i londinesi terrorizzati sui social media.E ancora: "Ho sentito urla e visto persone che fuggivano nella stazione di Parsons Green", ha detto un altro testimone. Circolano anche foto di feriti con bruciature sulla fronte.

"Ho visto una donna con ustioni sulla faccia e sulle gambe che veniva portata via in barella", ha raccontato la presentatrice della Bbc Sophie Raworth che si trovava alla stazione della metropolitana di Parsons Green dopo l'esplosione. La giornalista ha raccontato del panico a cui ha assistito con decine di persone che, proprio nell'orario di punta, cercavano di allontanarsi dalla carrozza su cui si era udito un forte boato. Per la testimone un contenitore bianco è esploso sul convoglio e i passeggeri hanno subito ustioni al volto. Sono stati "ustionati davvero gravemente" e i loro "capelli sono caduti"

Richard Aylmer-Hall, 52 anni ha parlato di "panico "sul treno. "C'era panico, gente che urlava, tantissime urla" ha detto alla Press Association. "Una donna sulla banchina ha detto di aver visto un lampo bianco e sentito uno scoppio, quindi qualcosa è esploso. "Ho visto due donne medicate dai paramedici delle ambulanze". La corrispondente della Bbc Riz Lateef, che si trovava nella stazione della metropolitana, ha descritto il "panico" e la fuga delle persone nella quale molti sono rimasti contusi. Un altro testimone, Sham, ha detto a una stazione radio di aver visto un uomo con sangue su tutto il volto. "C'erano molte persone che zoppicavano ed erano coperte di sangue". Al servizio ambulanze ha detto che ora la priorità è la valutazione e la cura immediata dei feriti e che su posto ci sono "varie risorse".

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L'AVVOCATO ITALIANO - "Pare che ci sia un secondo ordigno, per questo sono appena rientrato in casa, come ci hanno chiesto di fare gli artificeri. Non ho sentito comunicazioni ufficiali ma sembra ormai certo che ci sia stato un attentato, che sia terrorismo", riferisce a Dire Massimo Tortorella, avvocato italiano che vive a Londra da sette anni, presidente della Consulcesi, associazione che rappresenta 100mila medici in tutta Italia. 

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Massimo aveva appena salutato i figli, saliti sullo school bus, quando si è accorto del frastuono proveniente dalla vicina fermata di Parsons Green. E' stato così testimone dell'intervento dei soccorritori, il brulicare dei medici e paramedici per dare assistenza alle persone ferite, forse - dice - anche da sostanze chimiche. "Ci sono tante ambulanze ma soprattutto tanti poliziotti, almeno un centinaio, che entrano casa per casa alla ricerca degli eventuali responsabili. Tra poco suoneranno anche da noi. Dalle finestre stiamo seguendo questa ricerca forsennata".  

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Il testimone prosegue spiegando che ora, lui e i suoi vicini, sono "molto preoccupati. Prima ci sentivamo al sicuro perché non abitiamo nel centro, non stiamo a Picadilly, ma evidentemente i terroristi stanno cominciando a scegliere obiettivi meno sorvegliati, lontani da quelli sensibili. Si accontentano di zone meno importanti".  Parsons Green è nella Zona due di Londra, "quindi molto lontana dal centro, eppure i terroristi ci hanno raggiunti. Inoltre è una zona residenziale, con una forte presenza di residenti italiani ed europei in generale: se il loro obiettivo era quello di mandare un messaggio contro l'Europa, questo forse è il luogo ideale".

Tortorella ricorda con angoscia che il bus su cui erano saliti i suoi figli era appena passato davanti la fermata della metropolitana quando l'attentato è avvenuto, "per fortuna non gli è capitato nulla. Ma nessuno può più stare sereno".