Washington, 17 maggio 2017 - Dopo le ultime rivelazioni dei media americani e il licenziamento del capo dell'Fbi, hanno preso sempre più corpo le voci sulla possibilità di avviare una procedura di impeachment (letteralmente "messa in stato d'accusa") del presidente Donald Trump. Ma cos'è esattamente l'impeachment e come funziona la rimozione forzata dall'incarico di un inquilino della Casa Bianca? E ancora che possibilità ci sono che si possa arrivare a questa soluzione estrema?
CHE COS'E' - L'impeachment è un istituto giuridico col quale si prevede il rinvio a giudizio di titolari di cariche pubbliche qualora si ritenga che abbiano commesso determinati illeciti nell'esercizio delle loro funzioni. La procedura fu pensata e introdotta nel sistema legislativo Usa dai padri fondatori, in particolare da Benjamin Franklin: l'idea era trovare una soluzione per i casi in cui il presidente o un’altra persona con un incarico importante all’interno dello Stato avessero abusato del proprio potere.
TRE CASI - La Costituzione americana prevede tre casi in cui i funzionari federali possono essere coinvolti in una procedura di impeachment: tradimento, corruzione e "altri gravi crimini e misfatti". Proprio su questi ultimi termini, piuttosto vaghi, sono nate le controversie maggiori.
I SOGGETTI COINVOLTI - Nell'ordinamento giuridico statunitense, possono essere soggetti di impeachment (e quindi sottoposti al procedimento) i componenti del potere esecutivo, dal presidente al vicepresidente fino ai funzionari delle amministrazioni statali. A loro si aggiungono anche i giudici, intesi come membri delle giurisdizioni federali.
I PROMOTORI - Solo il Congresso ha l'autorità per avviarla: la Camera dei Rappresentanti, investita della funzione di discutere i presupposti dell'accusa ed eventualmente elevarla (con voto a maggioranza semplice dei presenti), e il Senato investito del ruolo di giudice (con voto a maggioranza dei due terzi dei presenti). Se a esservi sottoposto è il presidente degli Stati Uniti presiederà il senato il Presidente della Corte suprema.
I PRECEDENTI - Nella storia degli Stati Uniti ci sono stati solo due casi di impeachment contro un presidente: quello contro Andrew Johnson (alla Casa Bianca dal 1865 al 1869) e quello contro Bill Clinton nel 1998. Il primo subì la procedura per aver licenziato il ministro della Guerra, il secondo per aver mentito sui suoi rapporti con Monica Lewinsky (le accuse erano di spergiuro e di ostacolo alla giustizia). Esiste poi un terzo caso: in seguito allo scandalo Watergate, la procedura stava per essere avviata contro Richard Nixon che, però, si dimise prima che la Camera si riunisse per votarla.
E TRUMP? - Il capo della minoranza democratica alla Camera, Nancy Pelosi, ha respinto seccamente le richieste avanzate da due deputati del suo partito di avviare l'impeachment contro Trump con l'accusa, contenuta in un articolo del Washington Post, di aver rivelato ai russi informazioni segrete. Tuttavia, secondo molti avvocati specializzati in tema di sicurezza nazionale, potrebbero comunque esserci le basi per mettere in moto la procedura.