Amburgo, 7 luglio 2017 - Il primo risultato è l'accordo per un parziale cessate il fuoco in Siria. I due uomini forti alla guida di due Paesi da sempre nemici, Donald Trump e Vladimir Putin, si sono incontrati per oltre due ore a margine del G20. E, fedeli ai loro personaggi, hanno anche mostrato i muscoli in più di un'occasione. Un incontro-scontro, stando alle ricostruzioni, che sembra però aver prodotto risultati concreti. E che, dopo mesi di accuse reciproche a distanza, le ultime proprio alla vigilia di questo G20, avrebbe addirittura rivelato una "chimica positiva" tra The Donald e lo zar russo. Così almeno ha assicurato il segretario di Stato americano Rex Tillerson, presente al faccia a faccia insieme al collega russo Serghei Lavrov.
Lo scontro più duro, quello che Tillerson nel linguaggio diplomatico ha definito "vigoroso", è stato sul Russiagate. Che Trump ha voluto affrontare a brutto muso subito, appena i due leader, dopo la stretta di mano e i toni concilianti davanti ai fotografi, si sono chiusi in una sala del centro congressi di Amburgo. Questo almeno è ciò che l'amministrazione americana ha voluto far trapelare. Anche per cercare di sgombrare il campo da un dossier che in casa sta mettendo in grossa difficoltà il commander in Chief. Dunque niente sconti sulle presunte ingerenze russe nella campagna elettorale che ha portato Trump alla guida del paese più potente del mondo. Le ricostruzioni di Lavrov e Tillerson assicurano che il chiarimento c'è stato.
Superato lo scoglio principale, Trump e Putin sono passati agli altri dossier. Primo fra tutti la Siria, dando un segnale concreto dei risultati che possono ottenere insieme. E facendosi personalmente garanti dell'ennesimo cessate il fuoco nel sudovest della Siria. Resta certo da vedere se questa volta la tregua reggerà, e potranno finalmente arrivare gli aiuti umanitari dei quali c'è un disperato bisogno. L'obiettivo - molto ambizioso - è quella di estendere il cessate il fuoco a tutto il paese, partendo da "altre aree dove è possibile la de-escalation". Pare addirittura che tra "l'atmosfera costruttiva" e la "chimica positiva" il tempo del faccia a faccia è volato, tanto che, narra Tillerson, è dovuta intervenire Melania, con un 'blitz' nella sala del bilaterale, per ricordare al marito che gli altri leader mondiali li stavano attendendo per il concerto alla filarmonica dell'Elba.
Stasera, insomma, è stato quasi un idillio, dopo l'inizio di un G20 tra le proteste. I disordini che si sono verificati nella giornata hanno provocato un bilancio di 196 poliziotti feriti e 70 fermi. Un centinaio i manifestanti rimasti feriti, secondo un portavoce degli autonomi di sinistra. Gli anti-G20 hanno persino impedito alla first lady americana, che alloggia con il presidente Usa nella dimora per ospiti del senato cittadino, di lasciare la propria residenza e di prendere parte al programma previsto per i partner dei capi di Stato. Cambio programma per le mogli dei capi di stato: saltata la visita al centro di ricerca climatica, prevista dopo pranzo e voluta dal marito di Angela Merkel, gli esperti del clima hanno tenuto una conferenza all'Hotel Atlantic.