Abdel Fattah al Sisi e Donald Trump (Lapresse)
Il Cairo, 26 maggio 2017 - "Colpiremo i campi di addestramento dei miliziani che hanno compiuto attacchi in Egitto, ovunque essi siano", è quanto ha assicurato il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi in un discorso alla televisione poche ore dopo la strage dei cristiani copti. Inoltre il capo di Stato egiziano ha rivolto un appello al presidente Usa, Donald Trump, perché prenda la guida della lotta al terrorismo: "Rivolgo il mio appello al presidente Trump: io mio fido di te, della tua parola e della tua capacità di fare della lotta al terrorismo globale il tuo obiettivo principale".
Stasera responsabili egiziani hanno riferito che aerei da combattimento egiziani hanno compiuto raid e hanno colpito basi di miliziani nell'est della Libia come risposta al sanguinoso. I caccia egiziani hanno preso mira le roccaforti del Consiglio della Shoura nella città libica di Darna, dove le milizie locali sono legate ad al Qaeda e non allo Stato Islamico. I responsabili egiziani hanno fatto queste dichiarazioni poco dopo il discorso televisivo del presidente.
Donald Trump nelle stesse ore ha fatto eco al presidente egiziano: "L'America sta con il presidente Al Sisi e con tutto il popolo egiziano oggi, e sempre, mentre combattiamo per sconfiggere questo nemico comune". La nota della Casa Bianca prosegue "L'America ha detto chiaramente ai suoi amici, alleati e partner che le preziose e storiche comunità cristiane del Medio Oriente devono essere difese e protette. Il massacro dei cristiani deve finire e tutto coloro che aiutano i loro killer devono essere puniti".