Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Coronavirus, l'Oms: "Casi quasi raddoppiati". Bolsonaro denunciato per genocidio

Lieve frenata negli Usa. In Cina dato peggiore da marzo. Oltre 800 contagi in Giappone, oltre mille in Romania. Nuovo record in India. Iran, positivo il portavoce del governo. Nel mondo 16,2 milioni di casi e oltre 650mila morti. Usa: positivo il consigliere per la Sicurezza nazionale. Germania, obbligo di tampone per chi torna da Paesi a rischio

Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro (Ansa)

Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro (Ansa)

Roma, 27 luglio 2020 - Rallenta l'aumento dei casi di Coronavirus negli Usa, altri 55.187 nelle ultime 24 ore rispetto agli oltre 60.000 degli ultimi giorni. Ma cresce ancora il ritmo del contagio in India, tornano a salire i casi in Cina, più di 800 infezioni sono state registrate in un giorno in Giappone e una maxi evacuazione ha preso il via in Vietnam. La pandemia secondo l'Oms "continua ad accelerare, nelle ultime 6 settimane il numero totale dei casi è quasi raddoppiato". Intanto l'azienda Usa Moderna assicura che se il vaccino anti-Covid si rivelerà efficace e sicuro sarà in grado di consegnare almeno 500 milioni di dosi all'anno, ma probabilmente fino a un miliardo di dosi, a partire dal 2021.

Bollettino Covid Italia: i dati del 26 luglio

Le vittime nel mondo

La pandemia di coronavirus ha causato la morte di oltre 650.000 persone in tutto il mondo, quasi un terzo delle quali in Europa, secondo un conteggio del 'Afp realizzato da fonti ufficiali oggi. In totale, sono stati registrati 650.011 decessi, per un totale di 16.323.558 casi (9.190.345 persone sono considerate guarite). Il bilancio delle vittime è raddoppiato in poco più di due mesi e dal 9 luglio sono state registrate oltre 100.000 nuove morti. L'Europa rimane il continente più colpito in termini di bilancio delle vittime (208.138), ma la pandemia sta ancora progredendo rapidamente in America Latina e nei Caraibi, dove sono stati registrati 184.307 decessi. Gli Stati Uniti sono il Paese con il pedaggio più pesante (146.968 morti).

Nuovo record in India

L'India ha registrato 49.931 casi in un giorno, vale a dire il livello giornaliero più alto dall'inizio della pandemia: il nuovo record, secondo i conteggi ufficiali del ministero della Sanità riportati dalla Cnn, è stato accompagnato da ulteriori 708 decessi. I nuovi dati portano il bilancio complessivo dei contagi a quota 1.435.453 e quello dei morti a quota 32.771. Ad oggi i casi attivi sono 485.000 e le persone guarite sono 917.568.

Intanto la stella di Bollywood Aishwarya Rai Bachchan è stata dimessa oggi dall'ospedale Nanavati, a Mumbai, dopo essere risultata negativa al test del Covid-19. Con l'attrice c'era la figlioletta Aaradhya, che era stata ricoverata con la madre all'inizio di luglio. Lo ha reso noto, con un tweet, il marito Abhishek Bachchan, che con il padre, 77 anni - la superstar più amata di tutta l'India - resta affidato alle cure dei medici. Abhishek ha ringraziato i milioni di fan che hanno continuato a pregare e a inviare messaggi di buon auspicio per la guarigione di tutta la famiglia. Nel 1994, quando ancora faceva solo la modella, Aishwarya venne incoronata Miss Mondo; in seguito, intraprese la carriera di attrice e divenne una delle star più pagate nella storia del cinema indiano.

Usa: consigliere positivo

Il coronavirus si avvicina a Donald Trump: la Casa Bianca ha confermato che il consigliere per la Sicurezza nazionale, Robert O'Brien, è risultato positivo al Covid-19 ed è in auto-isolamento in un luogo sicuro dal quale continua a lavorare. "Non vi è alcun rischio di esposizione per il presidente o per il vice presidente", si legge in una nota. Riferendosi a O'Brien Donald Trump ha dichiarato: "Non l'ho visto di recente.  Lo chiamerò più tardi".

Negli Usa sono stati superati i 147 mila morti per il coronavirus. Secondo i dati di Johns Hopkins University, il bilancio dei decessi si è aggravato a 147.285 mentre le infezioni sono 4.275.346

Vaccino Usa

Anthony Fauci, l'immunologo a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases negli Usa in prima linea nello studio del vaccino contro il Covid, non ha escluso la possibilità che questo sia pronto tra ottobre e novembre. In una call conference con la stampa, Fauci ha parlato di una possibile "sorpresa a ottobre" e ha detto che un'approvazione del vaccino è "probabile a novembre, ma è possibile possa arrivare anche prima".

L'evacuazione in Vietnam

Paura in Vietnam dove le autorità hanno deciso di evacuare circa 80.000 persone da Danang, soprattutto cittadini vietnamiti in vacanza nella nota località turistica, dopo la scoperta di tre casi di Covid: lo ha reso noto il governo, secondo quanto riporta Sky News. Il primo caso di contagio nel Paese dallo scorso aprile è stato confermato ieri. Le operazioni di evacuazione dureranno almeno quattro giorni: il governo ha predisposto circa 100 voli al giorno da Danang verso 11 città del Paese.

I contagi in Cina

In Cina sono stati riportati 61 nuovi casi, 57 dei quali trasmessi localmente: è il peggior dato dalle 75 infezione segnale il 6 marzo scorso. Lo riferisce la Commissione sanitaria nazionale spiegando che la provincia occidentale di Xinjiang, dove all'inizio di luglio era stato segnalato un focolaio, ha confermato 41 positivi nel capoluogo Urumqi. Nel nordest della Cina, nelle province di Liaoning e Jilin, sono stati segnalati rispettivamente 14 e due casi. Nessun nuovo caso, invece, a Hubei, da dove è partita la pandemia.

Numeri alti in Giappone

Almeno 839 persone hanno contratto il Covid nelle ultime 24 ore in Giappone. Di questi nuovi contagi, 239 sono stati confermati nella capitale Tokyo, che per il sesto giorno consencutivo vede un numero di infezioni superiore a 200. La città di Osaka ha invece registrato 141 casi. Il bilancio totale della pandemia nel Paese è ora di 30.701 contagi e 1.009 vittime.

Allarme Romania

In Romania, il Paese dei Balcani maggiormente colpito dalla pandemia, anche nelle ultime 24 ore i casi di coronavirus sono stati più di mille, per l'esattezza 1.104 su 7.574 test effettuati. Il totale dei contagi sale a 45.902. Vi sono stati da ieri altri 19 decessi, che portano a 2.206 il numero delle vittime dall'inizio dell'epidemia. Per la forte ripresa dei contagi, sugli arrivi in Italia da Romania e Bulgaria - entrambi Paesi Ue - è stato imposto l'obbligo di quarantena di 14 giorni. Per gli altri Paesi dei Balcani, extra Ue e extra Schengen, vige il divieto di ingresso in Italia. Si tratta di Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord e Bosnia-Erzegovina. 

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Belgio

Il Belgio torna a restringere le misure sanitarie per frenare l'aumento dei contagi che il Paese ha visto dall'inizio di luglio. La premier Sophie Wilmes, dopo la riunione del Consiglio nazionale di sicurezza, ha annunciato che la 'bolla socialè, il numero di persone che è possibile frequentare ogni settimana, si restringe da 15 a 5, e viene ridotta la partecipazione ad eventi al chiuso (massimo 100 persone) e all'aperto (massimo 200).

Iran

In Iran altri 2.434 contagi. Le nuove vittime sono 212, un dato che porta il totale dei decessi confermati a 15.912. I ricoverati in terapia intensiva ammontano a 3.819. Il portavoce del governo Ali Rabiei, che è anche assistente del presidente Hassan Rohani per gli Affari Sociali, è risultato positivo al Covid ed è stato ricoverato in ospedale. Lo riporta l'Irna, precisando che Rabiei non si era recato negli uffici governativi da giovedì scorso, dopo aver manifestato i sintomi della malattia.

Brasile

E' salito a 87.004 il numero delle persone che in Brasile hanno perso la vita, con un aumento di 555 vittime rispetto a ieri. Nell'ultimo rapporto del ministero della Sanità si spiega che nelle ultime 24 ore sono 24.578 i nuovi casi, che portano così a 2.419.091 il totale delle persone contagiate. Intanto Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato denunciato per crimini contro l'umanità e genocidio presso la Corte penale internazionale (Cpi) per via della sua politica contro il coronavirus. La denuncia è stata presenta dalla rete sindacale UniSaude

Vescovi contro Bolsonaro

Un documento firmato da 152 dei quasi 500 vescovi del Brasile critica l'incapacità e la "cecità" del presidente Jair Bolsonaro, accusato di promuovere "un'economia che uccide" nel mezzo di una pandemia "senza precedenti". Il manifesto non è stato commentato dalla Conferenza episcopale ed è attribuito alla cosiddetta "ala progressista" della Chiesa cattolica, che ha mantenuto una linea critica con l'attuale governo per più di un anno. Intitolato "Lettera al popolo di Dio", il documento afferma che "il Brasile sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia", una "tempesta perfetta" in cui "coesiste una crisi sanitaria senza precedenti" per la pandemia di Covid-19 e "un travolgente crollo dell'economia".

Bolivia

La presidente ad interim della Bolivia, Jeanine Anez, è stata dimessa dopo essere guarita dal Covid-19. "Grazie con tutto il cuore per l'amore e il supporto datomi durante la mia malattia da coronavirus. Sono stata dimessa e torno al lavoro normale. I vostri segni di affetto mi hanno dato la forza di continuare. I boliviani sono una grande famiglia. Andremo avanti", ha scritto Anez su Twitter. La Bolivia riporta 2.583 decessi e 69.429 casi confermati di Covid-19 ed e' tra i Paesi piu' colpiti in America Latina.

Germania

Sono stati confermati altri 340 nuovi casi in Germania. Lo rende noto il Robert Koch Institute, l'agenzia incaricata dal governo di Berlino di monitorare l'andamento dell'epidemia nel Paese. Viene così aggiornato a 205.609 il totale delle persone contagiate, mentre si confermano 9.118 le persone che hanno perso la vita per complicanze legate all'infezione, nessuna nell'ultima giornata. Chi torna in Germania da paesi a rischio coronavirus in futuro avrà l'obbligo di farsi fare il tampone per verificare l'eventuale contagio da Covid-19, ha detto il ministro della Salute Jens Spahn alla Dpa. Il test sarà gratuito

Google, smart working fino a estate 2021

Google ha chiesto ai propri dipendenti - circa 200mila - di continuare a lavorare da casa fino a luglio 2021, rivela il Wall Street Journal. L'amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, avrebbe deciso di rimandare il rientro in ufficio soprattutto per venire incontro alle esigenze dei dipendenti con figli che potrebbero dover affrontare un anno scolastico con lezioni da remoto. Google, come altre aziende tecnologiche americane, ha chiuso i suoi uffici a marzo, quando il coronavirus ha colpito la Baia di San Francisco. L'azienda aveva inizialmente previsto che i dipendenti tornassero al lavoro il 6 luglio 2020, ma dopo che il coronavirus ha cominciato a diffondersi con più forza in California, Google ha prima deciso di posticipare la data di rientro almeno fino a settembre 2020, poi di riprogrammare il rientro di un anno ancora. Decisioni simili sono state prese da molti giganti del settore tecnologico. La più drastica è stata quella di Twitter, che lo scorso maggio ha dato la possibilità a tutti i dipendenti di lavorare da casa per sempre.