Roma, 13 aprile 2017 - E' conosciuta come la 'madre di tutte le bombe': pesa quasi 10 tonnellate ed è altamente esplosiva e potente. La GBU-43/B MOAB - "Massive Ordnance Air Blast Bomb" è stata lanciata oggi per la prima volta dalle forze Usa in Afghanistan contro un obiettivo dell'Isis. Si tratta - secondo il sito specializzato Globalsecurity - di un grande ordigno guidato via GPS, che porta una testata da 8,4 tonnellate di H6, un esplosivo misto di RDX (T4, ciclonite), TNT e alluminio. Non è chiaro se sia in grado di colpire ad alta profondità.
Viene trasportato da aerei MC-130 Combat Talon per la sua dimensione e viene lanciato usando un carrello e con paracadute da alta quota. La MOAB è basata sullo stesso principio della bomba BLU-92, soprannominata "Daisy Cutter" ("Tagliatrice di margherite"), ma è di dimensioni più imponenti e ha un sistema di guida. Oltre all'effetto diretto della grande esplosione che produce, ci si attende che provochi un effetto psicologico importante. Nel 2007 le forze russe hanno affermato di aver testato il "Padre di tutte le bombe", un ordigno non nucleare che, a loro dire, ha quattro volte la potenza della MOAB.
In realtà però la MOAB non è in assoluto l'ordigno non nucleare più potente negli arsenali Usa. Questo primato spetta, alla mai finora impiegata, GBU-57A/B Massive Ordinance Penetrator (Mop), conosciuta come "Big Blu". Se la prima pesa 9,5 tonnellate ed è la prima volta che è stata impiegata, la seconda ne pesa ben 13,6 di tonnellate e a differenza della prima - che è progettata per deflagrare a 6 metri di quota e distruggere qualsiasi cosa si trovi sulla superficie per un raggio di 800 metri - è stata creata per penetrare in profondità nei bunker sotterranei protetti da diversi metri di cemento. Non esistono dati ufficiali ma secondo gli specialisti riuscirebbe a sfondare fino a quasi 20 metri di cemento armato o 100 metri di terra prima di esplodere e distruggere tutto ciò che si trova sottoterra.
A differenza della Moab, la Mop non è mai stata usata. Problemi di budget, dopo l'inizio della Guerra in Iraq del 2003, ne hanno limitato la produzione a 16 esemplari, tutti conservati nella base aerea Whiteman in Missorui, base dei 20 bombardieri invisibili B2-Spirith, per cui la Mop è stata appositamente costruita. La Mop ha però un grosso handicap: gli manca un sensore per individuare lo spazio dove esplodere una volta superati gli strati protettivi del bunker. Questo fa si che in realtà esploda effettivamente solo dopo che si è fermata nella sua corsa nelle barriere e questo non è detto che accada solo dopo aver perforato il tetto del bunker da distruggere. Potrebbe proseguire la sua corsa nel cemento, nel pavimento della stanza protetta e quindi esplodere sotto l'obiettivo, riducendone gli effetti distruttivi.