Barcellona, 18 agosto 2017 - Ci sono tre vittime italiane nell'attentato di Barcellona. Bruno Gulotta, 35 anni di Legnano, è rimasto ucciso nell'attacco di ieri pomeriggio, quando un furgone è piombato sulla folla che passeggiava sulla Ramblas uccidendo 13 persone e ferendone oltre 100. L'uomo era in vacanza con la famiglia, la moglie Martina e i due figli, un maschio di 5 anni e una femmina di 7 mesi, che hanno assistito ai tragici momenti in cui Gulotta veniva falciato dal furgone e moriva sul colpo. La moglie ha raccontato che la bambina, Aria, era in un marsupio agganciato al busto della donna. Bruno la precedeva tenendo per mano l'altro figlio. Alessandro, 5 anni, che fra pochi mesi andrà in prima elementare. Gli altri italiani rimasti uccisi sono Luca Russo, ingegnere 25enne di Bassano del Grappa, e Carmen Lopardo, un'italoargentina di 80 anni.
Il racconto degli italiani sopravvissuti: "L'attentatore sorrideva mentre falciava i passanti"
La ditta informatica dove lavorava Bruno Gulotta, la Tom's Hardware, ha pubblicato un necrologio stamattina sul proprio sito web, sui social, e ha poi diffuso un video di cordoglio dei colleghi. "Ci stringiamo tutti con affetto alla compagna Martina e ai due figlioletti di Bruno", si legge.
LE PAROLE DELL'AZIENDA - "Era lì in ferie, insieme con la sua compagna e con i due figli" - si legge in una nota della società - Aveva postato su Facebook le tappe del suo percorso e tutto sembrava procedere come uno si aspetterebbe da un viaggio di vacanza. Una foto da Cannes, una dalle Ramblas di Barcellona. E poi quello che nessuno si aspetta: la morte di un giovane uomo, padre e compagno di vita della madre dei suoi figli". "Ci immedesimiamo nella compagna Martina, che con la forza di una giovane mamma si troverà davanti prove che nessuno dovrebbe mai sostenere. Ci mettiamo nei panni del piccolo Alessandro, che si prepara a iniziare le scuole elementari con la consapevolezza che la vita sua e della famiglia non sarà più la stessa. E poi pensiamo alla piccola Aria, che non ha negli occhi la scena tremenda ma che non conoscerà mai il suo papà", si legge ancora. "Bruno era un punto di riferimento. Per noi di Tom's Hardware era una colonna portante. Chiunque entrava in contatto con lui restava colpito dalla sua gentilezza e dalla sua professionalità. Aveva una fame insaziabile di conoscenza ed era un vero smanettone, uno di noi, anche se poi aveva deciso dedicarsi a tempo pieno al marketing e alle vendite, di cui era diventato responsabile. E in quel ruolo non ho mai conosciuto una persona più capace. Amava studiare ogni aspetto della propria vita e professione, era un lettore insaziabile e un avido ricercatore della perfezione", scrive il country manager per l'Italia Roberto Buonanno. "Portava sempre con sé un kit di emergenza ed era in grado di risolverti ogni problema, in qualsiasi momento, anche se non gli competeva. Perché Bruno era una persona veramente generosa e di cuore. Che riusciva a condurre una ricca vita familiare e una brillante carriera professionale con un equilibrio che gli invidierò sempre", scrive Buonanno.
L'ULTIMO TWEET - Con una tragica ironia della sorte, uno degli ultimi tweet sul profilo di Bruno Gulotta è il rilancio di un lungo articolo uscito sul portale Liberticorner.eu dal titolo 'Libertarismo, diritto di muoversi e immigrazione islamica' , che, per Gulotta, era una "lucida, razionale, apolitica analisi del fenomeno dell'immigrazione, da leggere a mente aperta".
Lucida, razionale, apolitica analisi del fenomeno dell'immigrazione, da leggere a mente aperta e lontano da... https://t.co/S3y3CaUZpS
— Bruno Gulotta (@BrunoGulotta) August 11, 2017
LEGNANO IN LUTTO - Finestre chiuse e persiane abbassate. La casa di Bruno Gulotta è un grazioso appartamento al terzo piano di un palazzo in un condominio immerso nel verde della periferia di Legnano. "Come si fa a morire in questo modo barbaro, Bruno era davvero una brava persona: lo so che alla fine, in queste circostanze, dicono tutti così, ma lei lo scriva lo stesso, per favore, perchè Bruno una persona gentile lo era davvero", ha detto all'Agi un'anziana vicina della vittima. Mario, uno dei rari passanti di una Legnano semideserta, non ha la forza di dire proprio nulla quando gli viene spiegato che per un soffio non è morto anche uno dei due figli della vittima, il bimbo che Bruno teneva per mano al momento dell'investimento, trascinato via dall'istinto della madre, un respiro prima che le ruote del furgone lo potessero colpire. "Di sicuro inizieremo con issare le bandiera a mezz'asta", ha detto il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, poi "dichiareremo il lutto cittadino, che consideriamo un atto dovuto".