Barcellona, 20 agosto 2017 - Il covo del terrore. Ad Alcanar, 200 chilometri a sud-ovest di Barcellona, nel covo dei terroristi che hanno ordito l'attentato sulla Rambla, sono state rinvenute 120 bombole di butano. Sarebbero servite a riempire tre furgoni bomba, da lanciare probabilmente contro la Sagrada Familia. L'esplosione della casa abbandonata in cui i jihadisti si rintavano avrebbe sventato i piani del terrore. Pubblicata una foto dei terroristi con due furgoni a un pedaggio autostradale vicino a Cambrils una settimana prima degli attentati.
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LA MESSA - E proprio in quello che era l'obiettivo iniziale dei terroristi, la Sagrada Familia, si è tenuta una messa solenne e blindatissima per la pace e per commemorare le 14 vittime (di cui 3 italiane) della strage. Centinaia di cittadini di Barcellona e di turisti hanno cominciato ad entrare nella chiesa già da un'ora prima dell'inizio della funzione religiosa. La funzione è stata officiata dall'arcivescovo metropolitano di Barcellona, cardinale Juan José Omella. Presenti reali di Spagna, il premier Mariano Rajoy, il presidente della Catalogna Carles Puigdemont, la sindaca di Barcellona Ada Colau.
"La pace è la migliore amica della nostra vita e chiediamo al Signore che ci dia la maniera di essere artigiani di pace". Così nell'omelia il cardinale di Barcellona, Joan Josep Omella. "E' bello essere qui tutti uniti - aggiunge - questo è il mosaico sul quale si costruisce la socetà. Tutti uniti per un obiettivo comune: la pace, il rispetto e la convivenza fraterna. L'unione ci rafforza, la divisione ci corrode e ci distrugge".
LE INDAGINI, ULTIME NOTIZIE - Decine e decine di posti di blocco sono stati innalzati nel nord-est della Catalogna, in una gigantesca caccia all'uomo per rintracciare Younes Abouyaaquou, il marocchino di 22 anni, sospettato di essere il guidatore del furgone killer che giovedì scorso è piombato sulla Rambla. Le ricerche si concentrano attorno alle cittadine di Ripoll, da cui provenivano i membri della cellula terroristica, e di Manlleu, ma anche le forze dell'ordine francesi sono alla ricerca di Abouyaaquou.
LA FOTO - I media spagnoli pubblicano questa sera le fotografia di due terroristi della cellula di Ripoll scattate a un pedaggio autostradale vicino a Cambrils una settimana prima degli attentati. I due uomini appaiono al volante di due dei tre furgoni che secondo gli investigatori avevano noleggiato. Uno dei due furgoni potrebbe essere quello usato per la strage sulla Rambla a Barcellona.
LA CELLULA JIHADISTA - I Mossos d'Esquadra hanno individuato una cellula di 12 giovani radicalizzati di origine marocchina, che vivevano a Ripoll. I giovani terroristi avevano occupato una casa abbandonata a Alcanar 200 chilometri a sud di Barcellona, dove stavano preparando gli ordigni per una serie di attacchi nella capitale catalana. Una esplosione accidentale mercoledì notte ha però sconvolto i loro piani di morte. Nella casa di Alcanar sono state ritrovate 120 bombole di gas. Dei 12 giovani, cinque sono stati uccisi a Cambrils, due sarebbero morti nell'esplosione di Alcanar e quattro sono stati arrestati. Anche i Mossos, dopo aver smentito nei giorni scorsi le dichiarazioni del governo, oggi dicono che la cellula è stata "neutralizzata". Significa che non può più colpire, ma non esclude che tutti i terroristi siano stati arrestati o uccisi.
IL RUOLO DELL'IMAM - Nell'inchiesta acquista un ruolo sempre più cruciale anche la figura di Abdelbaki El Satty, quarantenne imam marocchino di Ripoll e anch'egli al momento ricercato. Il religioso avrebbe effettuato un viaggio in Europa centrale in primavera. In quell'occasione, "potrebbe essere entrato in contatto con elementi locali radicalizzati che lo avrebbero potuto addestrare tecnicamente a compiere gli attacchi", scrive il giornale La Vanguardia.
MANIFESTAZIONE CONTRO IL TERRORISMO - Il sindaco di Barcellona, Ada Colau e il presidente della Generalitat Carles Puigdemont, hanno intanto annunciato che si svolgerà il 26 agosto una manifestazione contro il terrorismo. L'appuntamento è alle 18 nei Jardinets de Gràcia e passerà a Paseo de Gràcia fino a raggiungere Plaza Catalunya, dove si concluderà.
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L'AMICA DI DRISS - La donna italiana che ha avuto una relazione con Driss Oukabir, componente della cellula terroristica di Barcellona, intervistata dal GR1, ha detto che "una sera mi chiese se ero disposta a convertirmi all'Islam". "Quando era in Italia, mio ospite, Driss Oukabir mi chiese se fossi disposta ad avvicinarmi alla religione musulmana nel caso la nostra relazione fosse continuata. Io risposi di no, e lui non ebbe reazioni, rimase tranquillo". La ragazza racconta: "Ci siamo conosciuti al porto di Barcellona: ero su una panchina, un senzatetto stava dandomi fastidio. Lui è arrivato, mi ha dato una mano ad allontanarlo ed è iniziata la nostra amicizia". "Un ragazzo carino, normalissimo, divertente", lo descrive, "Non sembrava attaccato alla religione, beveva birra, mangiava di tutto". Scoprire che era lui uno dei membri della cellula terroristica l'ha sorpresa ma precisa: "Ho pensato che fosse possibile. È passato del tempo e le persone cambiano".
LE VITTIME - Ieri è stata identificata un'altra delle 14 vittime degli attacchi a Barcellona e Cambrils. Si tratta di un cittadino americano, Jared Tucker, 43 anni. Oggi l'ufficio spagnolo ha comunicato che fra le vittime c'è anche il piccolo Julian Cadman, il piccolo australiano dato inzialmente per disperso. Al momento sono stati identificati 4 cittadini spagnoli, due portoghesi, tre italiani (una con doppia nazionalità italiana-argentina), la belga Elke Vanbockrijck, 44 anni, e una degli Stati Uniti. Attentato Barcellona, volti e storie delle vittime / FOTO
I tre italiani morti sono Bruno Gulotta, come anticipato da Quotidiano.net, 35 anni di Legnano (Milano), Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa (Vicenza), neolaureato in ingegneria a Padova, e Carmen Lopardo, 80 anni, residente in Argentina da più di 60 anni ed originaria della provincia di Potenza.
RITROVATO IL PICCOLO JULIAN - Julian Cadman è stato ritrovato vivo. Il bambino australiano di sette anni, dato per disperso dopo l'attentato sulla Rambla di Barcellona, è tra i feriti in ospedale. A lanciare l'allarme era stato il nonno con un drammatico appello su Facebook.