Parigi, 8 gennaio 2018 - Apple finisce nel mirino della magistratura francese per l'ipotesi di 'obsolescenza programmata (o pianificata)' di alcuni modelli di iPhone. Lo scorso 5 gennaio, infatti, la Procura di Parigi ha aperto un'indagine preliminare nei confronti del colosso di Cupertino accusato di aver ridotto volontariamente le prestazioni dei suoi cellulari.
L'inchiesta, affidata al Servizio investigativo nazionale della Direzione generale della concorrenza, degli affari dei consumatori e del controllo delle frodi (DGCCRF), parla di "truffa". L'iniziativa fa seguito alla denuncia dell'associazione 'Halte à l'obsolescence programmée' (Hop), presentata il 27 dicembre, in cui si accusava Apple di ridurre volontariamente le prestazioni e la durata dei suoi smartphone attraverso il suo sistema di aggiornamenti.
Il colosso Usa non ha voluto commentare la notizia, sebbene recentemente ha riconosciuto di rallentare volontariamente i vecchi modelli del 'melafonino' per assicurare una maggiore durata della batteria soggetta a maggiore consumi a causa dei nuovi software.
La legge francese nota come legge Hamon stabilisce che qualunque azienda che accorci deliberatamente la durata dei propri prodotti possa essere multata con un'ammenda fino al 5% delle proprie vendite annuali mentre i dirigenti rischiano fino a due anni di carcere.
L'obsolescenza pianificata è una pratica commerciale ampiamente criticata in cui i produttori costruiscono la scadenza dei loro prodotti in modo che i consumatori siano costretti a sostituirli.