Valerio Baroncini
BOLOGNA, 2 dicembre 2014 - IL PRIMO ad aprire il varco è il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: «Bologna e Firenze nella stessa Regione». Poi, alla direzione Pd, il neo governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini rincara la dose: «Venti Regioni sono troppe, bisogna accorparle». Il disegno è chiaro: ridurre le poltrone e i costi passando a 7-8 macroenti all’interno del progetto, più ampio, di riforma costituzionale.
Tra l’altro saranno rivisti gli enti a statuto speciale per arrivare a una distribuzione diversa delle competenze. Al momento, però, la discussione è focalizzata su quali saranno le macroregioni e il matrimonio tra Emilia-Romagna e Toscana ne è il primo esempio lampante: «Oggi io dal centro di Bologna a quello di Firenze ci metto 37 minuti, è come andare a Roma da un quartiere all’altro – dice Galletti –. Prima o poi ci dobbiamo chiedere se il Paese è quello che abbiamo disegnato quarant’anni fa». Sul piatto ci sono già un’unione Piemonte-Liguria-Val d’Aosta e quella Marche-Abruzzo-Molise. Bonaccini la vede così: «Non dobbiamo aspettare che qualcuno ci venga a raccontare che le Regioni vanno abolite, perché secondo me troverebbe un grande consenso nel Paese. Dobbiamo essere noi a chiedere una riforma che parta dall’idea e dal ragionamento se non sia il caso che questo Paese abbia un po’ meno delle 20 Regioni di oggi». Questa stessa proposta, Bonaccini l’ha messa sul tavolo nei giorni scorsi alla riunione di tutti i presidenti di Regione del Pd.
Ed è quasi in sintonia col governatore toscano Enrico Rossi che si è più volte dichiarato favorevole allo studio della Fondazione Agnelli del 1996 che già prevedeva la riduzione da 20 a 12 regioni. Solo che la fusione presa in considerazione non riguardava Toscana e Emilia-Romagna. «Nello studio si prevedeva che la Toscana si allargasse all’Umbria, inglobando la provincia di Perugia e l’Emilia-Romagna avesse in più un pezzo delle Marche», ricorda Rossi. E la fusione fra Toscana e Emilia Romagna? Rossi pare non l’abbia mai presa in considerazione. All’asse Bologna-Firenze pensa però il sindaco toscano Dario Nardella: «Siamo al lavoro per dar vita ad un accordo che tenga insieme le due Città metropolitane, le due confinanti in Italia».