Giovedì 9 Maggio 2024
ELENA COMELLI
Economia

Tassi, la Bce non apre spiragli. Lagarde: "L’inflazione risalirà"

La presidente agli europdeputati: "Troppe incertezze, presto per cantare vittoria"

Tassi, la Bce non apre spiragli. Lagarde: "L’inflazione risalirà"

Tassi, la Bce non apre spiragli. Lagarde: "L’inflazione risalirà"

Non è il momento per dichiarare vittoria. "Ci aspettiamo che l’indebolimento delle pressioni inflazionistiche continui, anche se l’inflazione complessiva potrebbe nuovamente aumentare leggermente nei prossimi mesi", ha detto Christine Lagarde alla Commissione affari economici del Parlamento europeo a Bruxelles, parlando di "grande incertezza". La presidente della Bce non ha fatto previsioni sull’evoluzione dei tassi, ribadendo soltanto l’obiettivo di "garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%", e confermando "che il mantenimento dei tassi di interesse ai livelli attuali per un periodo sufficientemente lungo fornirà un contributo sostanziale al ripristino della stabilità dei prezzi". A metà dicembre il Consiglio direttivo rivaluterà la sua posizione di politica monetaria sulla base di nuovi dati e proiezioni aggiornate, anche per il 2026.

La numero uno dell’Eurotower ha anche segnalato che la Bce potrebbe discutere "in un futuro non troppo lontano" di fermare i reinvestimenti nell’ambito del programma di acquisto di emergenza pandemica, per cui l’indicazione al momento resta che si continuerà "a reinvestire fino a tutto il 2024". Lagarde ha fatto notare che l’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari ha continuato a moderarsi: è scesa al 4,2% in ottobre a causa del calo dell’inflazione sia dei beni che dei servizi. E che anche la maggior parte delle altre misure dell’inflazione di fondo sono diminuite. Allo stesso tempo, l’indicatore dell’inflazione interna della Bce – che esclude le voci con un elevato contenuto di importazioni – "non è sceso di molto, riflettendo il fatto che l’inflazione è ora guidata più da fonti interne che da fonti esterne".

Le pressioni salariali, infatti, rimangono forti: "La nostra attuale valutazione è che ciò rifletta principalmente effetti di recupero legati all’inflazione passata", ha rilevato Lagarde. Allo stesso tempo, "il contributo dei profitti – che hanno contribuito in gran parte alle forti pressioni interne sui prezzi osservate di recente – si sta ora indebolendo". Da notare che la Commissione nelle sue previsioni autunnali ha appena indicato che non c’è una rincorsa salari-prezzi che possa preoccupare in questa fase.

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