Roma, 23 settembre 2017 - L'Agenzia delle Entrate ha annunciato una proroga alla scadenza dell'invio telematico delle fatture dopo che lo Spesometro 2017 - il sistema online per mandare i dati - è andato in tilt. Il termine ultimo, inizialmente previsto per il 28 settembre, è spostato di fatto al 5 ottobre. Non solo, la stessa agenzia comunica anche che i singoli uffici potranno valutare un'ulteriore moratoria: potranno cioè decidere di non applicare sanzioni in caso di errori formali o effettive difficoltà, "fino a 15 giorni dalla scadenza originaria (28 ottobre)". Accolta dunque solo in parte la richiesta dei commercialisti che volevano uno slittamento della scadenza al 15 ottobre.
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SISTEMA TORNA IN FUNZIONE - L'Agenzia informa anche che lo Spesometro verrà ripristinato da domani. "Il servizio web 'Fatture e Corrispettivi', temporaneamente sospeso dalla serata del 22 settembre scorso sarà nuovamente disponibile agli utenti entro domani, martedì 26, a valle di alcuni interventi correttivi effettuati da Sogei, che gestisce il sistema informativo dell'Anagrafe Tributaria" - si legge in una nota. Il servizio è stato interrotto perché inserendo soltanto il codice fiscale dei contribuenti era possibile accedere a tutti i loro dati in "palese violazione della privacy". Da stamattina è boom di ricerche su Google per capire cosa stia succedendo allo Spesometro al debutto quest'anno.
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LA PROTESTA - Il Consiglio nazionale commercialisti segnalava il disservizio chiedendo una proroga dei termini. Le associazioni Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico in una lettera inviata al viceministro dell'Economia, Luigi Casero, e al direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, denunciavano "una gravissima anomalia della piattaforma che interessava l'accesso ai dati attraverso il codice fiscale".
"NON RISPONDEREMO" - Il Consiglio definiva "inaccettabile" e "non degna di un Paese civile" l'interruzione del sistema a ridosso della scadenza dei termini del 28 settembre. E, puntualizzava il presidente Massimo Miani, poiché "non possiamo essere noi a rispondere dell'inadeguatezza" delle procedure di invio di dati e fatture, qualora non arrivasse una proroga (almeno al "15 ottobre"), "ci vedremo costretti, nostro malgrado, a non rispondere, come professionisti, delle sanzioni che eventualmente verranno irrogate ai nostri clienti per eventuali ritardi e omissioni negli invii delle comunicazioni". In una lettera al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il numero uno della categoria annunciava, poi, che "il Consiglio nazionale, unitamente ai 131 Ordini territoriali della categoria, valuterà di intraprendere eventuali azioni per manifestare più concretamente il disagio e la disapprovazione dei commercialisti e dei loro clienti".
LE ACCUSE - Nonostante le segnalazioni formulate il 19 e il 21 settembre scorso, accusano i commercialisti, "solo la notte di venerdì si è provveduto alla messa in off line della sezione della piattaforma e, a oggi, non si conoscono i tempi per il ripristino regolare del servizio. E' evidente che tutto ciò impedisce ai commercialisti di ottemperare con professionalità e accuratezza agli adempimenti introdotti". Le associazioni di categoria chiedono di valutare la possibilità di considerare l'adempimento richiesto come "sperimentale", evitando quindi eventuali sanzioni per ritardi e non conformità, o quanto meno una "proroga" dello Spesometro 2017.
CGIA - Il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paola Zabeo, commenta con sarcasmo la vicenda: "E' proprio il caso di dire chi di adempimenti fiscali ferisce, di adempimenti fiscali perisce". E' aggiunge: "E' necessario che il fisco conceda una proroga alla scadenza e preveda una moratoria nell'erogazione delle sanzioni nei confronti dei contribuenti coinvolti in questo nuovo adempimento".