Roma, 7 novembre 2017 - Quindici categorie di lavoratori esentati dall'aumento automatico dell'età pensionabile in relazione alle aspettative di vita. E' la proposta formulata dal governo ai sindacati, nel tavolo tecnico che si è tenuto nel pomeriggio a palazzo Chigi. Alle 11 categorie di lavoratori che svolgono lavori usuranti previsti dall'Ape sociale - hanno riferito i sindacati - verrebbero aggiunti i lavoratori marittimi, i pescatori, gli operai agricoli e quelli siderurgici (di seconda fusione). La platea stimata dall'esecutivo è pari al 10% di quanti andrebbero in pensione nel 2019, cioè 15-20 mila persone.
Il governo ha spiegato che intende mantenere per i lavoratori delle 15 categorie individuate il requisito dei 36 anni di contributi e quello di aver svolto lavori gravosi per 6 anni negli ultimi 7. L'esecutivo - hanno riferito i sindacati - avrebbe però mostrato su questo la disponibilità a trattare.
Inoltre, il governo avrebbe avanzato l'ipotesi di una commissione ad hoc "con Inps, Istat, Inail i ministeri della Salute, del Lavoro e dell'Economia e forse anche i sindacati, che lavori fino a giugno o anche settembre" per calcolare le differenze nella speranza di vita in base al lavoro che si svolge".
Tuttavia il meccanismo "deve rimanere" e "può essere migliorato in modo marginale", ribadisce irremovibile il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in audizione a Palazzo Madama. "I pilastri fondamentali del sistema pensionistico non si possono e non si devono toccare", altrimenti si danneggerebbe "non solo il sistema pensionistico ma anche quello finanziario del Paese".